La morte di Liliana Resinovich continua a far discutere e i punti oscuri, secondo i familiari, sono ancora troppi perché il caso possa dirsi chiuso. Sergio Resinovich, fratello della 63enne, combatte una dura battaglia per arrivare alla verità sulla scomparsa e sul decesso, secondo i consulenti della Procura intervenuto entro le 60 ore precedenti al ritrovamento del corpo. Questa ricostruzione, a detta dell’uomo e dell’amico “speciale” di Liliana Resinovich, Claudio Sterpin, non sarebbe però verosimile. Lascia infatti spazio all’interrogativo su dove sia stata e cosa abbia fatto la donna tra la sparizione, datata 14 dicembre 2021, e la morte (che seguendo la linea della consulenza medico legale non sarebbe avvenuta prima del 2 gennaio seguente).



Intervenuta ai microfoni di Ore 14, anche un’amica di Liliana Resinovich ha espresso perplessità su questo e altri aspetti della storia, comprese alcune condotte di Sebastiano Visintin, marito della 63enne, che le sarebbero apparse strane. La donna ha raccontato alla trasmissione di Milo Infante di aver conosciuto di sfuggita il marito di Liliana Resinovich, avendo l’impressione che volesse “controllarla”. Una opinione a cui fanno seguito altre affermazioni in cui ha ricalcato il tenore della telefonata intercorsa tra lei e Visintin nelle ore successive alla scomparsa.



L’amica di Liliana Resinovich non crede al suicidio, l’appello a Sebastiano Visintin

L’amica di Liliana Resinovich non ha nascosto i suoi dubbi sulla ricostruzione privilegiata dagli inquirenti sulla scomparsa e sulla morte della 63enne. Secondo quanto ha dichiarato a Ore 14 nella puntata di ieri, 21 dicembre, Liliana Resinovich “non è morta per suicidio” e nulla, nella sua esistenza, avrebbe fatto intravedere ombre tali da spingerla ad un gesto estremo. “Liliana non si è suicidata, assolutamente impossibile che il corpo sia stato lì per tutto quel tempo, non è possibile che sia stata ritrovata così perfetta e pulita dopo essere stata tutti quei giorni lì. Ce l’hanno portata a posteriori. Credo che lei si sia spaventata tantissimo, e comunque qualcuno qualcosa ha fatto”.



L’amica di Liliana Resinovich sposa quindi la tesi della cugina della vittima, secondo cui potrebbe essere mora in costanza di una aggressione che l’avrebbe vista in preda a un grande spavento. I lividi evidenziati dai consulenti della famiglia sul volto, secondo il suo parere, potrebbero essere esiti di “uno schiaffo o un pugno” così come sostenuto dal fratello, Sergio Resinovich, convinto che sia stata uccisa. L’amica di Liliana Resinovich ha poi parlato del marito della 63enne, Sebastiano Visintin, l’unico dei congiunti che appare aperto anche all’ipotesi suicidaria. “Ho chiamato Sebastiano subito dopo che ho saputo della scomparsa, poteva essere il 17 dicembre. Parlava poco, era evasivo, diceva ‘Non so, non capisco’. Gli ho chiesto se lei stava male e ha risposto ‘Liliana ha fatto da poco il vaccino, forse non stava tanto bene negli ultimi 10 giorni’. Mi disse anche ‘Forse ha perso la testa ed è andata via come successo un’altra volta’. Ma non è mai successo. Desidero sentirlo dire una volta ‘voglio verità per Lilly, farò di tutto perché la verità esca’, sarebbe un regalo per Lilly“.