Nuove testimonianze dopo il corteo di Milano per Liliana Segre, con 600 sindaci al fianco della senatrice a vita. Antonio Decaro, primo cittadino di Bari, ha spiegato: «Tutti i sindaci indipendentemente dal colore politico sono arrivati da tutta Italia per dimostrare l’affetto nei confronti di Liliana Segre con la fascia tricolore che tiene insieme le nostre comunità ma anche il Paese. Vogliamo dire con forza a tutti che non accettiamo nessun tipo di fanatismo, l’unico fanatismo che i sindaci accettano in questo Paese è quello per la libertà la democrazia e il rispetto degli altri». Queste, invece, le parole del sindaco di Bologna Virginio Merola: «Noi siamo perché si rispettino le persone e che si possa dialogare senza offendersi. Siamo perché la memoria sia insegnata nelle scuole perché non sia abbandonata la storia e tantomeno la geografia, perché si insista con la forza della cultura». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“LILIANA SEGRE CITTADINA ONORARIA DI TUTTI”
Se serviva un ulteriore segnale per capire da quale parte si schierasse la società civile e la maggioranza delle amministrazioni comunali italiane (con rappresentanze arrivate pure da giunte di centrodestra), l’abbraccio ideale che la città di Milano ha tributato nella serata di ieri a Liliana Segre con la marcia dei 600 sindaci che le hanno fatto idealmente da “scorta” è stata la risposta. Per la senatrice a vita e testimone dell’orrore dell’Olocausto è arrivato un segnale di solidarietà dopo l’imbarazzante caso di Biella e anche un riconoscimento simbolico, quasi a volerle tributare le cittadinanze simboliche di tanti luoghi d’Italia a mo’ di risarcimento: “Ora è la cittadina onoraria di migliaia di Comuni” hanno detto all’unisono i primi cittadini che hanno partecipato all’evento che ha visto Beppe Sala nelle vesti di padrone di casa e di promotore assieme ad una altro sindaco dem, ovvero Matteo Ricci di Pesaro: e una volta tanto anche dalla politica non sono arrivate polemiche o divisioni anche se non sono mancati “silenzi” o mancate prese di posizione di fronte a una manifestazione che è nata senza alcun intento divisivo. (agg. di R. G. Flore)
LE REAZIONI POLIITICHE ALLA MARCIA PER LA SEGRE
Ha avuto grande risonanza la marcia dei 600 sindaci a Milano per Liliana Segre, un corteo contro l’odio in sostegno alla senatrice a vita. Tantissimi primi cittadini hanno voluto manifestare vicinanza all’89enne, solidarietà anche dai responsabili di partito a partire dal dem Nicola Zingaretti: «Bellissime le immagini che arrivano da Milano della manifestazione di solidarietà per Liliana Segre con più di 600 sindaci da tutto il Paese. L’Italia migliore è questa che combatte unita contro ogni forma di odio, siete, siamo dalla parte giusta della Storia». Queste, invece, le parole di Matteo Renzi: «Che bella la marcia dei sindaci: l’odio non ha futuro. Insieme a Liliana Segre. E insieme a migliaia di cittadini. Bravi tutti!». Infine, le parole del sindacalista Aboubakar Soumahoro: «In piazza per esprimere solidarietà a Liliana Segre e per ribadire la necessità di tutelare la memoria della nostra comunità al fine di salvaguardare il futuro delle prossime generazioni. Perché non c’è futuro migliore se si calpesta la memoria». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LILIANA SEGRE, CORTEO DI 600 SINDACI A MILANO
Imponente manifestazione pro-Liliana Segre, avvenuta nella serata di ieri a Milano. Ben 600 sindaci provenienti da ogni angolo d’Italia, compreso quello meneghino, Giuseppe Sala, hanno sfilato attraverso la Galleria Vittorio Emanuele, sulle note della canzone “Bella Ciao”. Gli amministratori che hanno partecipato all’evento hanno voluto far sentire la propria vicinanza alla senatrice a vita, incitata anche dalle numerose persone comuni che hanno assistito alla sfilata. “Da oggi saremo noi la sua scorta”, ha detto il vicepresidente dell’Anci Matteo Ricci, nonchè il promotore dell’iniziativa assieme al sindaco Sala. “C’è una grande musica in questa piazza – ha invece spiegato la stessa Segre – il tempio della musica oggi è all’aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera. L’odio non ha futuro”.
SFILATA PER LILIANA SEGRE, SALA: “PRONTI A TORNARE IN PIAZZA”
“Mandiamo un messaggio ai fomentatori di odio – sono le parole del primo cittadino del capoluogo lombardo, dal palco della manifestazione – avete visto la mobilitazione di sindaci e cittadini e siamo pronti a tornare in piazza se questo clima di odio non cambierà. Abbiamo deciso di non parlare, il nostro è un gesto perché parlerà la persona che più di ogni altro ha sperimentato cosa è l’odio”. La Segre ha aggiunto, rivolgendosi alla piazza: “Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione delle memoria”. La senatrihe ha confessato di avere molta fiducia nei giovani, che la stessa definisce: “Future candele della memoria. Oggi guardo questi figli con la fascia tricolore che sono venuti qui per gridare ‘basta odio parliamo d’amore'”. Il sindaco di Milano ha spiegato che lo stesso è pronto a tornare in piazza per una nuova manifestazione, se il clima non dovesse cambiare.