Domani è la Giornata della memoria e certamente Liliana Segre parlerà anche di questo nel corso della sua presenza alla trasmissione Che tempo che fa. La Senatrice a vita domani non sarà a Terni, dove era stata invitata dall’Istituto comprensivo De Filis, ma ha voluto comunque scrivere agli studenti una lettera. “Cari ragazzi, vorrei essere con voi, guardarvi in volto, negli occhi, conoscere ognuno di voi. Non è possibile a causa della mia età e della stanchezza e quindi ecco le parole che vorrei riportarvi a voce”, “Il mio  messaggio vi invita a non dimenticare la tragedia e l’orrore che è stata la persecuzione razziale, ma vuole essere un invito a non perdere mai la speranza e a camminare, una gamba davanti all’altra”, è una parte del testo della missiva riportato da terninrete.it.



LILIANA SEGRE, LO STOP AGLI INCONTRI NELLE SCUOLE

Proprio pochi giorni fa il figlio di Liliana Segre, Luciano Belli Paci, aveva annunciato che la madre avrebbe smesso di incontrare gli studenti delle scuole proprio per questioni legate alla sua età. “Questo non vuol dire che non continuerà a testimoniare la sua esperienza”, ha precisato Luciano Belli Paci, le cui parole vengono anche riportate dal Giornale a proposito del fatto che suo padre si era candidato nel 1979 alla Camera nelle fila del Movimento sociale italiano. “Siamo negli Anni ’70, mio padre lavorò insieme ad altri – liberali, monarchici e antifascisti, lo scriva mi raccomando… – a quell’esperimento politico chiamato la Costituente di Destra”. La scelta di Alfredo Belli Paci, racconta il figlio, “portò a delle lacerazioni nei nostri rapporti. Fin quando poi si decise a mollare tutto e a fare l’avvocato, da solo e poi insieme a me”.



LE PAROLE DI MATTARELLA

Sergio Mattarella ha definito la testimonianza che Liliana Segre ha reso in questi anni nel nostro Paese, specie ai più giovani che ha incontrato nelle scuole, riguardo la Shoah, “un patrimonio prezioso”. Anche per questo si stanno registrando negli ultimi giorni in continuazione notizie di comuni che hanno deciso di dare la cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita: Sesto Fiorentino, Bevagna, Lonato, Bisceglie e altre città tra cui Roma. Il Consiglio comunale capitolino ha infatti votato all’unanimità  su questa decisione. Il Consiglio regionale del Piemonte ha invece approvato, sempre all’unanimità, la proposta di conferire il “Sigillo della Regione Piemonte” a Liliana Segre, la quale ha anche inviato un messaggio che ha aperto a Recanati una tre giorni dedicata proprio alle vittime della Shoah.

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