Non è passato inosservato l’intervento della senatrice a vita Liliana Segre durante il convegno ‘L’aumento e il cambiamento dell’antisemitismo dopo il 7 ottobre’ che si è tenuto al Memoriale della Shoah di Milano, nel quale ha parlato della recente accusa di genocidio nei confronti di Israele scatenando – come era prevedibile – l’ira dei sostenitori della Palestina, tra cui anche lo chef Rubio e Marco Mori, candidato alle Europee con il movimento Libertà di Cateno De Luca. Dal conto suo – va detto – Liliana Segre non si è espressa in maniera forte o negativa nei confronti dei palestinesi, limitandosi a sottolineare che per lei sentirsi dire “che Israele commette genocidio, è una bestemmia” per chiedere di “non usare questa parola spaventosa”.



“A distanza di 80 da quei fatti”, spiega ancora la senatrice riferendosi alla Shoah, “devo trovarmi a dire cosa dobbiamo fare noi qui al Memoriale per rimediare a questa situazione in cui si paragona da 40 anni la croce uncinata con la stella di David“, confessando di non avere una risposta e di non riuscire neppure a spiegare cosa sia stato l’Olocausto perché le sue parole – spiega Liliana Segre – “sarebbero talmente devastanti e tragiche da non poter essere espresse”.



Le critiche a Liliana Segre, Marco Mori: “Fatti un esame di coscienza”

Ma la parte dell’intervento di Liliana Segre criticata dai pro-Palestina è quella in cui paragona l’accusa di genocidio verso Israele ad una bestemmia, perché – scrive chef Rubio in un post condiviso su Twitter – “bestemmia è il tuo sostegno incondizionato al sionismo, ideologia fascista, nazista, razzista e suprematista su cui regge la pulizia etnica della Palestina messa in atto dalla colonia d’insediamento sionista che chiami ‘Israele’. Tu”, conclude lo chef rivolgendosi alla “cara Liliana Segre”, “sei una bestemmia”.



Più ‘moderato’ (per così dire) Marco Mori che in un video in cui riprende l’intervento della senatrice, ammettendo che “hai sofferto molto nella vita e l’Olocausto è stato qualcosa di drammatico”, le ricorda che “ci sono stati più di 40mila morti in Palestina per i bombardamenti indiscriminati di Israele”. Un comportamento che non è giustificato da “nessun attentato” e tanto meno da quello del 7 ottobre che – ricorda ancora Mori a Liliana Segre – “non è arrivato dal nulla, ma dall’occupazione illegittima di Israele e dalle vessazioni che i palestinesi subiscono nel lager a cielo aperto di Gaza. Parlare di bestemmie davanti ai morti”, conclude, “è veramente allucinante, fatti un esame di coscienza per favore“.