Non mi usate: questa l’indicazione di Liliana Segre alla sinistra sul 25 aprile. Tutto è nato per i documenti sulle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione, con l’opposizione pronta a puntare sulle parole pronunciate dalla senatrice a vita lo scorso 13 ottobre 2022, primo giorno della legislatura. La mozione presentata dai capigruppo di opposizione – Francesco Boccia (Pd), Barbara Floridia (M5s), Raffaella Paita (Terzo polo), Julia Unterberger (Autonomie) e Peppe De Cristofaro (SI-Verdi) – ha incassato il sostegno di tutta l’aula. Ma guai a strumentalizzare.
Nel corso degli interventi in aula, molti parlamentari hanno nominato Liliana Segre. Dal già citato De Cristofaro al dem Walter Verini, passando per la grillina Anna Billotta. Esagerato Boccia, che ha citato almeno in sette occasioni la senatrice a vita. Dimenticando evidentemente l’indicazione della novantaduenne…
Liliana Segre prende le distanze dalla sinistra
Giovedì mattina tramite il suo ufficio stampa Liliana Segre ha preso le distanze dall’iniziativa dei gruppi dell’opposizione: “In riferimento ad affermazioni apparse sulla stampa, e nel dibattito pubblico,la senatrice a vita precisa di non essere promotrice, né firmataria di alcuna mozione di quelle oggi (ieri, ndr) in discussione nell’Aula del Senato”. Ufficialmente la mossa è legata a motivi personali, riporta l’Ansa, ma c’è anche chi ha evidenziato che la firma della Segre avrebbe offuscato la ricorrenza del 25 aprile. L’autogol della sinistra non è comunque passato inosservato, tranchant Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura: “Oggi (ieri, ndr) in Aula il centrosinistra, rifiutando di votare la nostra mozione contro tutti i totalitarismi, compreso quello comunista, ha dato il peggio di sé. Per loro è giusto dichiararsi antifascisti, ma non riescono a definirsi anticomunisti, nonostante il comunismo abbia rappresentato un’altra bieca dittatura e sia stato causa di morte e sofferenza anche in Italia, con le foibe e l’esodo dei nostri connazionali istriano-dalmati dalle loro terre. Il loro radicalismo ideologico è stato sconfessato anche dalla senatrice Liliana Segre, che infatti non ha firmato la loro mozione: questo significa che il centrosinistra è sempre più solo, emarginato e prigioniero di indifendibili ideologie’”.