Liliana Segre voterà No al Referendum sul taglio dei parlamentari. La senatrice a vita ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Repubblica ed ha trattato vari temi, a partire dal voto in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020: per la 90enne la questione è stata un po’ troppo drammatizzata, anche se ci sono delle buone ragioni sia per il Sì che per il No. Lei, come dicevamo, è orientata a bocciare la riforma «soprattutto in coerenza con ilmio atteggiamento generale verso il Parlamento». La Segre ha sottolineato che il Parlamento è l’espressione più alta per la democrazia e «sentir parlare di questa istituzione che fa parte della mia religione civile come se tutto si riducesse a costi e poltrone, è qualcosa che proprio non mi appartiene». Cambiando argomento, lunedì è ripartita la scuola e Liliana Segre ha messo in risalto l’importanza del ritorno in aula di milioni, anche perché il lockdown ha confermato «il suo valore imprescindibile»: «Adesso la riapertura in presenza è una nuova sfida. Per quanto si possa investire in organizzazione, personale, attrezzature, procedure di sicurezza, penso che saranno la saggezza e la responsabilità dei giovani a fare la differenza».



LILIANA SEGRE: “NON MI SONO PENTITA DEL VOTO DI FIDUCIA AL GOVERNO”

Analizzando l’operato del Governo guidato da Giuseppe Conte, Liliana Segre ha acceso i riflettori sul clima arroventato e sulle contrapposizioni feroci di questi mesi: «Per come la vedo io, di fronte ad una catastrofe come la pandemia del Covid 19 un grande Paese si dovrebbe unire, dovrebbe sospendere o quantomeno moderare la lotta tra fazioni e dovrebbe stringersi attorno alle istituzioni. Tutte le grandi nazioni fanno così di fronte alle guerre e ad altre simili emergenze». La senatrice a vita ha spiegato di riferirsi ad una parte del mondo politico e ad alcuni personaggi pubblici, mentre ha speso parole al miele per la grande maggioranza dei cittadini comuni, che hanno dato «una prova straordinaria». Nessun pentimento per il voto di fiducia dato all’esecutivo giallorosso: «No, per nulla. Senza dubbio non tutto è andato bene, vi sono stati ritardi e sbagli. Ma come ho detto siamo di fronte a qualcosa di sconosciuto e che nessuno sa esattamente come affrontare, per cui è inevitabile che tanto gli scienziati quanto i governi procedano per tentativi ed errori».

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