Ormai da anni Pasquale Petrolo e Claudio Gregori, meglio conosciuti come Lillo e Greg, formano una coppia comica che si è fatta amare dal pubblico, sia al cinema sia negii sketch di cui sono stati protagonisti in Tv. I due si sono incontrati per la prima volta nel 1986 e a distanza di più di trent’anni sono ancora unitissimi ma, a differenza di altri colleghi, non mancano le occasioni in cui scelgono deliberatamente di lavorare anche ognuno per conto proprio. Non si tratta però di una scelta legata a dissapori, ma semplicemente per permettere ai telespettatori di conoscere meglio la loro personalità.
Da poco sono tornati a essere protagonisti al cinema nel film tutto da ridere “Gli idoli delle donne“, che presenta nel cast anche Francesco Arca, Ilaria Spada, Corrado Guzzanti, Valerio Lundini e Marco Marzocca. Il teatro continua però a essere uno dei loro grandi amori ed è per questo che sono stati ben felici di tornare in scena con lo spettacolo “Gagman Upgrade“, di cui erano stati protagonisti prima dell’inizio del lockdown.
Lillo e il ritorno a teatro in coppia con Greg
Un attore sa bene quanto possa essere speciale potersi esibire a teatro proprio perché consente di sentire appieno l’affetto del pubblico. Ed è per questo che in tanti avevano espresso la volontà di poterlo rifare presto quando eravamo nel pieno delle restrizioni legate alla pandemia.
Ora che questo è finalmente possibile Lillo e Greg non possono che essere entusiasti, soprattutto perché potranno farlo con uno spettacolo a cui tengono particolarmente. I due hanno sempre cercato di tenere i piedi per terra, ma è Greg a rivelare chi siano i loro idoli sin dall’inizio della carriera. “La mia è la comicità del clown bianco, un humor più algido, mentre Lillo ha una maschera che è straordinariamente tutta sua. Lui è Lillo. È cosi. Siamo diversi come stile ma insieme funzioniamo perché c’è la giusta alchimia. Nessuno fa da spalla, siamo uno spalla dell’altro. All’inizio ci siamo ispirati da un lato a Petrolini, che abbiamo avuto a Roma, e poi al teatro dei Gobbi, a Cochi e Renato, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Gassmann, Tognazzi, Sordi, fino ai Giancattivi, per la parte italiana. Poi c’è tutto l’umorismo ebraico americano, Mel Brooks, Jerry Lewis. In realtà volevamo fare un pò come Jack Lemmon e Walter Matthau che non avevano spalla. Lemmon era Lillo, Matthau ero io” – ha detto ai microfoni dell’AGI.