Lillo, attore comico, è intervenuto nell’ambito di un’intervista concessa al quotidiano “Leggo”, nella quale ha cercato di far emergere sfumature del suo carattere che ancora non sono note al grande pubblico, televisivo o cinematografico che sia. In primis, si è definito “un patatone che ama l’inquietante. Io sono così come mi vedete, decisamente un patatone, ma amo molto i film horror, mi diverto tanto a farmi spaventare. È stato come mescolare quello che sono nella vita con quello che mi piace da spettatore”.
Quello che sta attraversando Lillo è indubbiamente un momento esplosivo della sua carriera artistica, per giunta concentrato in un lasso di tempo davvero ristretto. “È strano perché tante cose mi sono successe in un periodo brevissimo – ha asserito –: dalla terapia intensiva per il Covid al successo straordinario con LOL, fino alla stima dimostrata da tanti produttori che mi hanno cercato per i film. È stato un periodo particolare, nel bene e nel male, ma sicuramente più nel bene”.
LILLO: “SE ORA ARRIVO ANCHE AI PIÙ PICCOLI, IL MERITO È TUTTO DI LOL”
Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi di “Leggo”, Lillo ha riferito di apprezzare moltissimo il fatto di essere seguito su Instagram da tanti giovani, che vanno poi a vederlo a teatro: “I super-giovani, sotto certi aspetti, sono ancora più interessanti perché non hanno sovrastrutture. Un bambino di 10 anni non conosce mezzi termini, o non ti fila proprio, o ti ama. Se ti segue vuol dire che hai qualcosa di viscerale che gli è arrivato. E se ora arrivo anche ai più piccoli il merito è tutto di LOL, che ha avuto un successo molto family”.
Tra qualche mese, Lillo sarà di nuovo con Maccio Capatonda (dopo la vittoria da parte di quest’ultimo a LOL 2, ndr), tra le voci di “DC League of Super-Pets”: “Doppiamo il film della Warner Bros, io sono il cane di Superman e lui è il cane di Batman. Non potevo esimermi, da supernerd appassionato di cartoni animati quale sono”.