Grave lutto nel mondo della televisione italiana in seguito alla morte di Lillo Tombolini, per anni direttore di La7 e prima ancora di Italia 1 e Rete 4. Nato a Palermo il 5 febbraio 1941, Tombolini aveva 79 anni e si è spento nella sua casa di Roma, come fa sapere l’agenzia di stampa Ansa. Lascia Daniela, compagna di una vita. Alla fine degli Anni Settanta, Tombolini ricoprì il ruolo di responsabile del palinsesto di Antenna Nord contribuendo con la sua presenza al successo della tv lombarda. Fu tra i fondatori della nuova televisione, quella che nel 1982 portò a radunare le 22 emittenti del gruppo Rusconi dando vita ad un unico canale, Italia 1. Successivamente avvenne il passaggio alla guida di Rete 4 negli anni magici del Drive In e di Bim Bum Bam, programmi che segnarono due differenti generazioni radunando gli italiani davanti al piccolo schermo. Sono anche gli anni dei mitici cartoni animati, a partire dai Puffi, che contribuirono a formare la generazione dei più piccoli, negli Anni Ottanta, periodo oggi ricordato con estrema nostalgia. Sempre a Rete 4, Tombolini lanciò format di estremo successo ma portò sul piccolo schermo nostrano anche serial come Venti di guerra, grazie alla sua bravura nel riuscire a stringere accordi con la Abc per lo scambio di programmi e con TV Globo, network brasiliano, al fine di assicurarsi l’esclusiva di telenovelas amatissime dai telespettatori nostrane.



LILLO TOMBOLINI, IL SUO ARRIVO A LA7

Siamo alla fine degli anni Ottanta quando, nel 1987, Lillo Tombolini diventa responsabile della neonata Odeon Tv. Nella seconda metà del decennio successivo ha guidato con successo anche Telemontecarlo e Telemontecarlo2 del Gruppo Cecchi Gori portando al successo programmi del calibro di Goleada ma soprattutto Il Processo di Biscardi così come talk di successo come Il Tappeto Volante di Luciano Rispoli e serie tv cult ancora oggi amatissime come Sex and The City. In seguito alla cessione nei primi anni 2000 delle due emittenti a Seat Pagine Gialle, Telemontecarlo diventa La7. Ancora una volta fu Lillo Tombolini a diventare il protagonista del cambiamento televisivo tanto da diventare coordinatore dei processi editoriali della neonata La7 che vede in palinsesto personaggi del piccolo schermo quali Giuliano Ferrara con Otto e Mezzo, Gad Lerner con L’Infedele, Daria Bignardi con Le Invasioni Barbariche, Piero Chiambretti con Markette, Ilaria D’Amico con Exit. Nel 2007 ne assunte la direzione di La7 e tre anni dopo fu responsabile di La7d. Grazie alla sua presenza, alle intuizioni ed al talento, Tombolini contribuì alla crescita della rete che vide l’arrivo nel 2010 di Mentana. La sua direzione proseguì fino all’anno seguente, quando lasciò il testimone a Paolo Ruffini.



IL RICORDO DI MYRTA MERLINO ED ENRICO MENTANA

A ricordare con estrema tristezza la morte di Lillo Tombolini durante il suo programma L’Aria che tira è stata la conduttrice Myrta Merlino che, in maniera commossa ha commentato mentre passavano i titoli di coda: “Oggi è una giornata molto speciale per me […] Per me la giornata è cominciata con una tristezza molto grande, molto privata. Perchè stanotte è morto Lillo Tombolini che è stato il Direttore di questa Rete, che mi ha accolto in questa Rete quando sono arrivata. Molti di voi non l’hanno mai visto o conosciuto, Lillo non amava apparire, stava dietro le quinte ma lavorava tanto, amava il suo lavoro, era una gran persona perbene”. Il ricordo di Lillo Tombolini arriva anche da parte di Enrico Mentana che, come riporta AdnKronos, ha scritto in merito alla scomparsa dell’ex direttore di La7: “Se ne è andato in questa stagione plumbea, in punta di piedi, come nel suo stile di sempre. Lillo Tombolini era il direttore di La7 quando ci sono arrivato dieci anni fa. Quando una persona muore, il riflesso condizionato di chi ne scrive è di ritrarla in modo edificante, “un signore”, “una persona per bene”. Lillo lo era davvero, e si distingueva un po’ da tutti noi, nel Barnum della tv”. Mentana ha ricordato la strada percorsa da Tombolini nell’ambito della tv privata e che aveva attraversato in lungo e largo sempre da protagonista, “ma senza mai fare il fenomeno, senza mai sovrapporsi a programmi e conduttori, e senza mai per questo apparire un comprimario. Un professionista, un amico, un perdita per tutti!”.

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