Il fenomeno dell’immigrazione, in preoccupante aumento nel corso dell’ultimo anno per via della fine delle limitazioni dovute alla pandemia e a causa della guerra alle porte dell’Europa, sembra incidere anche notevolmente sul credo religioso degli stati europei. Ne parla, in particolare, un rapporto pubblicato dall’INSEE francese (corrispettivo del nostro Istat), citato dal quotidiano Le Croix, che è andato proprio ad analizzare la diffusione dei vari credi religiosi nel territorio francese. Dal rapporto emerge che, seppure sia un fenomeno ancora piuttosto circoscritto, l’immigrazione sta causando una sempre maggiore diffusione di religioni differenti da quella cattolica.



Come l’immigrazione modifica il credo religioso

In Francia d’altronde, nonostante il fenomeno dell’immigrazione, la chiesa cattolica sta attraversando una profonda crisi generazionale, dovuta soprattutto alla sempre maggiore distanze delle famiglie, che non trasmettono più i valori della fede ai figli. Oltre a questo, però, l’arrivo sempre maggiore di migranti da parti del mondo in cui sono diffusi altri credi, ha ulteriormente accentuato questo aspetto, creando un vero e proprio divario tra ciò in cui credono i francesi e ciò che professano le persone di altre nazionalità.



L’immigrazione porta, in particolare, sempre più africani in Francia, portando ad una notevole diffusione dei musulmani. Il rapporto sottolinea che il cristianesimo continua ad essere la religione più diffusa in Francia, pur però evidenziando come il 43% dei migranti crede in Maometto e nei suoi insegnamenti. Sono solamente il 21% dei migranti a non professare alcuna religione, mentre il 31% rimane fedele al cristianesimo. Complessivamente, dall’ultima rilevazione emerge come il 29% degli intervistati (tra francesi e migranti) è fedele alla Chiesa Cattolica (con un importante diminuzione rispetto al 43% rilevato tra il 2008 e il 2009). Al secondo posto, invece, forti anche dell’immigrazione, si piazzano proprio i musulmani, che sono il 10% degli intervistati, mentre il 9% (che sale al 40% per quanto riguarda i migranti africani non musulmani) sostiene di professare una religione cristiana ma differente dal cattolicesimo. Infine, chi dichiara di non professare alcun credo è il 53% del campione, di fatto la “religione” più diffusa in Francia.

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