Onorata e stupita: così Lina Wertmuller ha reagito alla notizia del conferimento dell’Oscar alla carriera, in programma il prossimo 27 ottobre 2019 a Los Angeles. La regista 91enne, che ha stregato Hollywood con i suoi film, ha spiegato a Repubblica: «La notizia me l’ha data mia figlia Maucì. L’hanno chiamata quelli dell’Academy. Sono onorata, un po’ sorpresa e anche molto grata. Lo prendo volentieri». Prosegue la Wertmuller: «Il grande amore di Hollywood nei miei confronti? Non c’è una spiegazione per il successo, come non c’è per l’insuccesso. Ho cercato sempre di fare bei film e i miei film sono piaciuti in America. Ne ho anche girato qualcuno lì, anche se a volte l’America mi è stata un po’ larga. Sono sempre andata dove mi davano la possibilità di realizzarne. Le posso dire questo: ho sempre avuto un certo gusto per il grottesco che ho proposto poi nel mio cinema, distorcere la realtà è sempre stata il mio modo di raccontarla». La regista ha poi deciso di dedicare la statuetta «a mia figlia e a mio marito, Enrico Job. Non solo per amore, ma perché la sua visione e la sua creatività sono stati fondamentali per il mio cinema. Devo quasi tutto a lui, quindi il premio è anche suo. Mi piace anche ricordare attori che per me sono stati fondamentali, Mariangela Melato e Giancarlo Giannini, con cui ho condiviso film che hanno avuto successo nel mondo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



Le statuette solo sfiorate

Lina Wertmuller aveva già sfiorato l’Oscar prima di vincere quello alla Carriera che le verrà consegnato nel 2020. La donna infatti aveva ricevuto tre nomination nel 1977 per il film Pasqualino Settebellezze. Sfiorò solo le statuette per miglior film straniero, regista e sceneggiatura originale. Fu superata però dal film di Jean Jacques Annaud Bianco e nero a colori per il premio all’opera straniera, da John G. Avildsen per la regia di Rocky e infine Paddy Chayesfky per la sceneggiatura originale di Quinto potere. La grandissima artista romana ha avuto comunque la soddisfazione di portare a casa una statuetta meritata ad honorem grazie a una carriera piena di successi e film di assoluto livello. Nel 2009 aveva vinto il Globo d’oro alla carriera e nel 2010 il David di Donatello alla carriera. (agg. di Matteo Fantozzi)



Si commuove: “Non me l’aspettavo…”

Lina Wertmuller sarà premiata con l’Oscar alla Carriera nel 2020, un premio meritato a margine di una vita straordinaria. L’Academy of Motion Pictures ha annunciato questa decisione, evidenziando anche gli altri nomi a cui sarà consegnata la statuetta ad honorem. Insieme alla regista italiana ci saranno David Lynch, Wes Studi e Geena Davis. L’artista ha parlato ai microfoni di Adnkronos, svelando: “Sono davvero molto grata per la decisione di assegnarmi questo premio. Non me lo aspettavo affatto e per questo anche è più gradito. Certo gli americani, grazia a Dio, mi hanno sempre voluto molto bene”. Grazie alla Wertmuller il nostro paese vivrà ulteriore lustro in una terra come quella americana dove avevano già potuto esultare tra gli altri Federico Fellini, Gabriele Salvatores e Roberto Benigni.



Lina Wertmuller, Oscar alla Carriera: una storia da coronare

L’Oscar alla Carriera assegnato a Lina Wertmuller ci porta a ricordare cosa ha fatto nella sua vita artistica questa straordinaria donna. Nata a Roma nell’agosto del 1928 la donna era all’anagrafe Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich. La sua carriera è iniziata come segretaria di edizione, ma il mestiere l’ha imparato sul campo come aiuto regia di Federico Fellini. Il debutto dietro la macchina da presa arriva nel 1963 con I basilischi. Il primo grande successo però arriva nove anni dopo quando gira lo straordinario, ironico e commovente Mimì metallurgico ferito nell’onore. Si fa però apprezzare in tutto il mondo pochi anni dopo quando nel giro di pochi mesi tira fuori prima Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto e Pasqualino Settebellezze.