Dopo 20 anni di violenze, Linda Moberg ha detto basta. E la svolta è arrivata grazie al giovane figlio Riccardo, che l’ha difesa dai soprusi del padre. Violenze fisiche e psicologiche, ha spiegato la donna ai microfoni di Storie Italia, che ha avuto il coraggio di denunciare dopo anni. Ma qui arriva la beffa: per l’uomo non è stata adottata nessuna misura cautelare: dopo il rinvio a giudizio deciso nel 2019, la prima udienza si terrà nel marzo del 2021. «Ha iniziato a lanciare delle cose, a ribaltare dei mobili, poi piano piano ha cominciato con le violenze», ha spiegato Linda…
«Io ho avuto una gravidanza a rischio, con minacce di aborto e ricoveri ospedalieri. In macchina una volta ero entrata nel nono mese e mi ha mollato uno schiaffo a mano aperta, rompendomi il labbro», la rivelazione di Linda Moberg. Presente a Storie Italiane anche il figlio Riccardo, che ha ricordato quanto accaduto il giorno in cui salvò la madre: «Quel giorno cominciò con lui che se la prese con mamma, iniziò a litigare. Io cercai di portare fuori mio fratelli per non fargli vedere la lite. Quando tornai il pomeriggio, trovai questa situazione: mia madre per terra stesa in una pozza di sangue e mio padre fuori a fumare. Pensai che fosse morta, perché era immobile e stesa per terra. Cercai di svegliarla in tutti e si riprese. Avevo già visto abbastanza spesso scene del genere. Chiamai ambulanza e carabinieri».
L’avvocato di Linda Moberg, Massimiliano Santaiti, ha messo in risalto: «La storia di Linda Moberg è emblematica: nonostante l’ultima brutale aggressione, quando è stata portata in ospedale non aveva avuto la forza di denunciare. Questo la dice lunga su quante volte aveva subito violenza e non aveva denunciato». Violenze fisiche ma anche psicologiche, come dicevamo: «Lui aveva detto che non mi avrebbe versato un soldo, lui ha mantenuto fede a questa promessa. Io mi ero ritrovata controllata in ogni cosa che facevo: le persone che frequentavo, che avevo in rubrica ed ero annullata in tutto. Non mi truccavo più, mi vestito in modo da non creare gelosia in lui».