L’India, con l’importante successo dello sbarco sulla Luna effettuato due giorni fa, si è nuovamente confermata tra le economie emergenti più importanti al mondo. Di fatto, attualmente occupa il quinto posto nella classifica economica mondiale, sotto (in ordine) a Stati Uniti, Cina, Giappone e Germania (escludendo dall’equazione il gruppo G7, l’Unione europea e la zona euro, che occuperebbero rispettivamente il primo, il terzo e il quarto posto).
Secondo un recente articolo del quotidiano Die Welt, però, con un tasso di crescita di circa il 7% all’anno, l’India ben presto potrebbe superare la Germania. Una situazione sicuramente positiva per gli indiani, che ben presto potrebbero vedere la loro stessa economia crescere ed affermarsi, in un generale aumento della ricchezza per tutti, ma che secondo il quotidiano tedesco ha anche un retrogusto, per certi versi, ironico. Infatti, mentre la crescita dell’India è costante e positiva, è anche quasi interamente sostenuta dai fondi per lo sviluppo erogati dal governo della Germania. La sola agenzia spaziale che ha portato gli indiani sulla Luna, per fare un esempio, riceve circa 1,6 miliardi di dollari.
La lunga cooperazione tra India e Germania
Insomma, se c’è qualcuno, oltre al governo indiano, ad aver giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo economico dell’India, quello è sicuramente la Germania. Tra i due paesi, infatti, è stata instaurata una profonda connessione e collaborazione, fin dagli anni ’50 e ’60, quando l’allora Repubblica Federale Tedesca finanziò alcuni progetti di costruzione di impianti industriali e ponti utili allo sviluppo della nascente economia indiana.
Da quel momento, l’India è stata sempre la maggiore beneficiaria dei fondi per lo sviluppo estero della Germania, facendosi superare solamente nel 2020 dalla Siria, flagellata dalla guerra civile. A maggio, inoltre, Scholz e Modi hanno firmato un nuovo contratto che prevederà lo stanziamento di 10 miliardi di dollari totali entro al 2030 per sostenere lo sviluppo verde e sostenibile. I risultati, inoltre, sarebbero sorprendenti, perché seppur l’India sia ancora il paese più povero al mondo, dal 2005 a 2021 è riuscito a portare il tasso di povertà dal 55% al 16%, con un generale miglioramento delle condizioni di vita per i cittadini. Similmente, ad oggi, seppur sia il terzo paese per emissioni di Co2 (pari a 2,7 miliardi di tonnellate), scende al 29esimo posto se le si considera pro capite, pari ad un quarto di quelle tedesche.