Ciò che ci ha insegnato senza dubbio la pandemia di coronavirus, è che spesso e volentieri i virologi, i microbiologi, gli infettivologi e i medici in generale, non sono d’accordo su uno stesso argomento. Lo ha sottolineato quest’oggi il quotidiano La Stampa, prendendo come esempio l’indice Rt, il famoso indicatore di contagiosità, che secondo una branchia di scienziati starebbe calando (quindi segnale positivo), mentre, per un’altra, non starebbe migliorando affatto (segnale negativo). Due visioni opposte da cui dipenderà il nostro futuro, a cominciare dal Natale: lo passeremo in famiglia, oppure, ci toccherà rimanere ancora “isolati”? Fa parte del team di scettici Giorgio Parisi, fisico di fama internazionale e presidente dell’Accademia dei Lincei, che senza troppi giri di parole ha spiegato: «L’Rt così non è affidabile. Capisco le difficoltà, perché visti i numeri dei contagi va fatto uno sforzo enorme per ritracciare le persone che si sono ammalate e sapere l’ inizio dei sintomi».
INDICE RT IN CALO? PARISI E’ SCETTICO
«Se la settimana scorsa avevamo un indice di contagio che con il 95% di probabilità era compreso tra un valore di 1,45 e 1,83 – ha proseguito, esternando la sua teoria – nell’ ultimo report la forchetta è raddoppiata, oscillando da 1,08 a 1,81. Come per gli exit poll non c’ è certezza e la sintesi dell’ultimo report a leggerla bene vuol dire che il numero dei contagiati giornalieri potrebbe essere rimasto quasi costante, o essere quasi raddoppiato o aver fatto qualcosa di intermedio». Della stessa linea di pensiero scettica anche Andrea Crisanti, professore dell’università di Padova e già ribattezzato padre del “metodo Vo’”: «Siamo in una situazione sovrapponibile a quella di marzo – le sue parole, sempre riportate da La Stampa – e qui non stiamo facendo nemmeno un vero lockdown. Per cui l’impatto delle misure restrittive sarà inferiore a quello di allora e servirà più tempo perché producano effetto. Poi magari allenteremo un po’ la guardia a Natale e il lockdown lo dovremo fare comunque a gennaio»
INDICE RT IN CALO? LOCATELLI E BRUSAFERRO…
Del gruppo degli ottimisti fa invece parte Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, e fonte decisamente autorevole: «Il dato relativo all’Rt è un indicatore della decelerazione, il primo risultato delle restrizioni adottate a fine ottobre, che iniziano a mostrare i loro effetti sulla curva dei contagi». Brusaferro, presidente dell’Iss, ha invece spiegato che «l’ indice di contagiosità è calcolato solo sui positivi sintomatici, che proprio per questo difficilmente sfuggono al tracciamento». Va poi citato il gruppo Facebook di scienziati “Coronavirus, dati e analisi scientifiche”, che mostra come la decelerazione sia evidente, con i casi, i ricoveri e i decessi che stanno diminuendo in maniera notevole in questo periodo rispetto al mese di ottobre. Insomma, chi dobbiamo ascoltare?