Regione Lombardia ha pubblicato le linee guida regionali per le riaperture dal 18 maggio 2020. Si sono fatte attendere, considerando che siamo alla vigilia della “ripartenza”, ma i rallentamenti in effetti sono a monte, col governo che ha diffuso in ritardo il Dpcm, su cui poi c’è stata una riunione nella notte proprio con le Regioni. Dunque, work in progress: mentre si attende l’ordinanza di Regione Lombardia, ecco che il governatore Attilio Fontana anticipa “le linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche e produttive” che sono peraltro uguali per tutte le regioni. «L’ordinanza di Regione Lombardia è pronta. Manca solo la mia firma che sarà messa dopo aver ricevuto il DPCM con le linee guida perché l’apertura sia in #SICUREZZA», ha scritto in un post su Facebook. Poi ha specificato che «dopo una lunghissima trattativa, terminata alle 3.15 di ieri notte, le Regioni, unite e compatte, hanno ottenuto che le LINEE D’INDIRIZZO proposte dalle Regioni fossero parte integrante del Dpcm del Governo, per evitare contrasti interpretativi con quelle nazionali».
LINEE GUIDA RIAPERTURA, FONTANA: “VALIDE ANCHE IN LOMBARDIA”
Attilio Fontana ha spiegato che le linee guida elaborate dall’Inail «non avrebbero consentito a nessuno di riaprire», quindi le Regioni le hanno riformulate «con principi che garantiscono innanzitutto la sicurezza sanitaria, ma al contempo permettono alle attività di lavorare». E allora ha concluso: «Intanto pubblico le linee guida proposte dalle Regioni, se presenti nel Dpcm come promesso, saranno valide anche in Lombardia». Il documento, personalizzato graficamente dalla Regione Lombardia, riporta le schede tematiche relative ai principali settori di attività, redando tenendo conto delle priorità condivise. Quindi ci sono le schede sul mondo della ristorazione, per stabilimenti balneari e spiagge, strutture ricettive, servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti), commercio al dettaglio in sede fissa e agenzie di viaggi, commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati e fiere, posteggi isolati e attività in forma itinerante), uffici aperti al pubblico, manutenzione del verde, musei, archivi e biblioteche, luoghi e monumenti storici e altre attività culturali, professioni della montagna, autoscuole e scuole nautiche. Clicca qui per visualizzarle.
LINEE GUIDA RIAPERTURA, LE REGOLE PER LA RISTORAZIONE
Prendiamo il caso della ristorazione: bisogna in primis predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità. Inoltre, mettere a disposizione prodotti igienizzanti in più punti del locale, soprattutto all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che andranno puliti più volte al giorno. Va privilegiato l’accesso con prenotazione, mantenendo l’elenco dei soggetti per un periodo di 14 giorni, tenendo conto di almeno un metro di distanza tra i clienti. Laddove possibile, bisogna privilegiare l’uso degli spazi esterni, sempre nel rispetto del distanziamento. La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro, quella a buffet non è consentita. Il personale a contatto con i clienti deve indossare mascherina e igienizzare frequentemente le mani, favorire il ricambio d’aria e il pagamento in modalità elettronica, possibilmente al tavolo. I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti al tavolo. Per i menù va favorita la consultazione online sul proprio cellulare o menù in stampa plastificata, disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere.