Chi è Meryem, la ragazza vittima di violenze domestiche: e l’incubo delle nozze combinate…

Meryem è la protagonista di una delle storie raccontate a Sopravvissute nella puntata del 27 ottobre, in onda sul terzo canale Rai in seconda serata e condotta da Matilde D’Errico. Il suo è un percorso di sofferenza in cui si intrecciano l’abisso della violenza domestica e la solitudine per l’abbandono da parte della famiglia, come lei stessa ha raccontato ai microfoni del programma. Meryem vive in Italia dall’età di 3 anni e la sua vita è solcata dalle imposizioni di un padre che avrebbe controllato ogni aspetto della sua esistenza, fino a organizzare per lei un matrimonio combinato.



Un futuro senza scelta, per Meryem, che avrebbe comunque sperato di poter essere libera da quella sorta di gabbia familiare almeno con le nozze, celebrate quando aveva 18 anni. Ma la realtà si sarebbe rivelata ben presto tutt’altro rispetto alle sue aspettative: come in un incubo, l’uomo che ha sposato le avrebbe dettato regole altrettanto ferree e le avrebbe impedito di lavorare, costringendola in casa ad occuparsi esclusivamente della famiglia. Il dramma di Meryem avrebbe assunto contorni sempre più pesanti con l’inizio di un vortice di violenze fisiche che, per anni, l’avrebbe vista vittima senza via d’uscita.



La sofferenza di Meryem raccontata a Sopravvissute

Matilde D’Errico, nella puntata di Sopravvissute del 27 ottobre su Rai 3, dalle 23.25, ci porta dentro il mondo di Meryem. Una donna che oggi racconta la sua esperienza terribile alle prese con le violenze di un marito imposto dalla famiglia nel contesto di un matrimonio combinato. Italiana di seconda generazione, Meryem sarebbe cresciuta tra le rigidissime regole paterne e a 18 anni, credendo di poter raggiungere la sua indipendenza e la libertà che per anni le era stata negata, avrebbe accettato di sposare l’uomo scelto per lei dal padre.



Le speranze di Meryem si sarebbero però infrante davanti all’evidenza di un rapporto coniugale che l’avrebbe vista nuovamente vittima, stretta tra le maglie di altrettanto rigide regole da rispettare imposte, stavolta, dal marito. L’uomo, secondo quanto ricostruito dalla trasmissione di Rai 3, non voleva che lei lavorasse e l’avrebbe costretta ad occuparsi soltanto della casa e della famiglia. Un incubo che poi sarebbe sfociato in un abisso di percosse e atti persecutori. Prima gli scatti di rabbia in cui il marito avrebbe distrutto qualsiasi oggetto, poi le botte. Meryem ha raccontato il suo inferno a Sopravvissute spiegando di essere cresciuta con la convinzione che le donne debbano sopportare, non lamentarsi e tacere. Soltanto nel 2016, dopo anni di violenze, avrebbe trovato il coraggio di dire “Basta” e denunciare. Prima di trovare la forza di chiudere la relazione, Meryem avrebbe subito l’abbandono da parte del padre che invece avrebbe dovuto proteggerla: “Lui era andato a cercare lavoro, non era in casa, io vado alla fermata dell’autobus per raggiungere la casa della mia famiglia perché mi aveva picchiato il giorno prima. Non ho fatto in tempo ad arrivare a casa dei miei che lui era già là. Mio padre mi ha guardato e mi ha detto ‘Questa non è più casa tua, la tua casa è con tuo marito’. Mi sono sentita molto sola“.