Tra i titoli più interessanti della sezione Festa Mobile del Torino Film Festival 37, L’inganno perfetto (The Good Liar) rispetta le attese solo a metà. Il nuovo lungometraggio di Bill Condon (Demoni e dei, Il quinto potere) vive di molti rovesciamenti di campo, svolte narrative e sorprese, ma viene “salvato” dagli immensi Helen Mirren e Ian McKellen. Roy è un 80enne re delle truffe ed è pronto a mettere le mani sul denaro dell’agiata vedova Betty: conosciuta sui social network, il criminale la invita a cena e fila tutto liscio. Successivamente Roy incontra i suoi soci per organizzare il raggiro ai danni dell’ex insegnante, rimasta sola dopo la morte del marito. L’esperto truffatore però deve fare i conti con un imbroglio più complicato del previsto…
Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore inglese Nicholas Searle, L’inganno perfetto ha due grossi problemi: una trama fin troppo semplice che viene appesantita da un sovraccarico di temi e la mancanza di suspense. Scritto da Jeffrey Hatcher, The Good Liar si affida completamente all’effetto a sorpresa e all’interpretazione magistrale dei due attori, per la prima volta insieme sul grande schermo. Chi è il gatto e chi è il topo, dunque? Condon concentra la sua attenzione sui segreti che le persone nascondono e sulle bugie che vivono, sostanzialmente sul lato oscuro della natura umana. Il regista statunitense prova a strizzare l’occhio al cinema di Alfred Hitchcock, ma compie un passo falso: a differenza del “maestro del brivido”, punta tutto sulla scoperta del personaggio di Roy, non riservando la giusta attenzione alla ricca Betty.
Il tentativo di arricchire la narrazione con più filoni non funziona – stucchevole l’ennesimo “coinvolgimento” del nazismo, a differenza di Jojo Rabbit -, ma ciò non toglie che il ritmo della pellicola sia ottimo. Come già evidenziato, Helen Mirren e Ian McKellen rappresentano la componente più bella del film: due performance di altissimo livello – come sempre – per due punti di riferimento del cinema mondiale. I botta e risposta, i pensieri e gli sguardi: Roy e Betti comunicano con lo spettatore anche attraverso i piccoli gesti, spingendolo a prendere posizione in questo incontro-duello. Il duello attoriale, quasi teatrale, finisce alla pari – ce ne fossero di duelli così! – mentre la sfida tra i due personaggi verrà decisa solo all’ultimo respiro…
Ne L’inganno perfetto non mancano le risate, quel tocco di umorismo macabro che piace, e la regia è assolutamente promossa, anche grazie alla componente fotografica firmata Tobias A. Schliessler. E poi Londra è sempre Londra, con l’atmosfera di Piccadilly è facile non sbagliare. Delicata e romantica la colonna sonora di Carter Burwell, in particolare nella prima parte del film, arrivando ad avere un valore semiotico sullo sviluppo della trama.
L’inganno perfetto (The Good Liar) uscirà nelle sale italiane il prossimo 5 dicembre 2019 su distribuzione Warner Bros. Italia.