Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova, è intervenuto nella mattinata di oggi a “Buongiorno Benessere”, trasmissione in onda su Rai 1, durante la quale ha fornito il suo punto di vista circa l’evoluzione della pandemia di Coronavirus in Italia e non solo. L’esperto ha esordito affermando che “c’è un aumento impressionante dei contagi. Era atteso, perché è avvenuto con la predominanza della variante Omicron negli altri Paesi. La pressione sugli ospedali sta crescendo, ma non in maniera esponenziale, quindi siamo di fronte a una situazione impegnativa. In Inghilterra hanno già raggiunto l’immunità di gregge, in quanto il 98% della popolazione, tra vaccinati e guariti da Omicron, sono protetti dalle forme più gravi del Covid-19″.



Bassetti ha poi aggiunto che l’introduzione dell’obbligo vaccinale a livello nazionale (per gli over 50, ndr) è stata tardiva, visto che i nosocomi si stanno affollando di persone non vaccinate e “siamo nel mezzo della quarta ondata. Ben venga comunque ogni provvedimento che induce le persone a vaccinarsi. Con questa recrudescenza, ragionevolmente in primavera anche in Italia avremo raggiunto l’immunità di gregge”.



MATTEO BASSETTI: “VARIANTE DELTA C’È ANCORA”

Nel prosieguo del suo intervento a “Buongiorno Benessere”, Matteo Bassetti ha rimarcato che in Italia abbiamo ancora una concomitanza di variante Delta e di variante Omicron. In questo periodo, dunque, “abbiamo un impatto molto significativo sui non vaccinati da parte delle mutazioni e chi oggi risulta positivo al tampone ha paura. Omicron non è molto aggressiva, in quanto si concentra nelle alte vie respiratorie, ma il punto è che è molto più contagiosa e si diffonde più rapidamente rispetto a Delta. Se noi facessimo il tampone a tutti gli italiani oggi, avremmo un 20% di tamponi positivi, pari a 10-15 milioni di persone. Dobbiamo però iniziare a vivere la pandemia in maniera diversa da come abbiamo fatto fino ad oggi”.



In merito agli antivirali, le cosiddette pillole anti-Covid, queste spengono sul nascere l’infezione e abbassano la carica del virus nel nostro organismo. A chi vanno somministrati? “Agli anziani o ai giovani con patologie o fattori di rischio. Nel giro di qualche mese ne arriverà una seconda e quindi stiamo crescendo molto nella cura e nella gestione dell’infezione. Fondamentale, poi, la terza dose, che potenzia le difese, e vaccinare i più piccoli: i genitori parlino con i pediatri”.