Non solo peste suina: un altro allarme tiene in ansia gli allevatori italiani, che ora si trovano a fare i conti con il problema della lingua blu. La nuova emergenza riguarda i formaggi prodotti con latte ovino, a partire dal pecorino. Come spiegato dalla Coldiretti, che ha lanciato l’allarme, sono già centinaia di migliaia gli animali morti a causa della patologia, che sta facendo contare non pochi casi in varie regioni italiane, su tutte Calabria, Lombardia, Piemonte e Sardegna: per questo è necessario avviare una campagna di vaccinazione per salvare gli animali e l’economia agricola delle aziende in questione, secondo gli esperti.



La Coldiretti si è rivolta alle istituzioni, chiedendo un aiuto concreto per mettere in campo le soluzioni che possano salvare la filiera zootecnica, a partire proprio dalle vaccinazioni. La lingua blu è una malattia infettiva che colpisce i ruminanti: viene trasmessa dalle zanzare e non è contagiosa ma ci si può ammalare molto facilmente. Gli animali che vengono colpiti più spesso sono gli ovini, che riportano sintomi come febbre, edema della testa, congestione delle mucose della bocca e nei casi più gravi, lingua cianotica: da qui nasce il nome di lingua blu, come riporta Libero. Il virus non contagia gli esseri umani e allo stesso modo non infetta la carne ma molto frequentemente uccide gli animali che vengono colpiti.



Lingua blu, in Sardegna 850 focolai rilevati

Con il diffondere della malattia della lingua blu, scende la produzione di latte negli ovini, con danni economici importanti per le aziende. In Sardegna sono circa 850 i focolai rilevati, come riporta Libero, e i danni stimati saranno di circa 5 milioni di euro: la provincia più colpita è quella di Nuoro con 194 focolai, mentre Oristano è a 173 e Cagliari ne ha 96. In Calabria e Piemonte, invece, sono circa cinquanta i focolai per Regione. L’epidemia va ad unire i suoi effetti con un’altra, quella della peste suina, che ha già messo in ginocchio il settore.



Al momento migliaia di ovini sono già morti e tanti altri hanno sintomi gravi: molti allevatori, che stanno già facendo i conti con le conseguenze disastrose della siccità e della peste suina, si trovano anche a dover combattere contro la lingua blu. Carmen Materazzo, responsabile del comparto zootecnico e componente del direttivo del Centro studi agricoli, ha spiegato a Libero: “Il diffondersi del sierotipo 3 di lingua blu sta cogliendo impreparati allevatori e veterinari, anche perché a oggi nessun capo è stato vaccinato per questa variante”. L’esperta ha poi chiesto ironicamente: “Come mai non sono state predisposte adeguate misure di prevenzione, pur sapendo della presenza del sierotipo 3 da oltre due anni in Sardegna? Perché si è aspettato che il virus si diffondesse incontrollato?”.