Lino Banfi: “Dormivo nei vagoni dei treni vuoti”

Lino Banfi è stato ospitato da Paola Perego e Simona Ventura nel salotto natalizio di Citofonare Rai 2 portando in dono un prezioso piatto di orecchiette, indossando un vistoso cappello da Babbo Natale. Il “nonno d’Italia” ha parlato del Natale, che per lui è “una cosa importante, stare tutti insieme con la famiglia e gli amici intimi. Io nella mia vita dovrei raccontare tante cose, molti Natali non li ho passati con i miei, ero solo”.



Raccontando i suoi natali passati, Lino Banfi ricorda di come a “17/18 anni mi trovavo a Milano, faceva molto freddo e forse c’era un po’ di neve. Io dormivo alla stazione, nei vagoni dei treni fermi. Ero uno di quei ragazzi meridionali”, mal visti nel nord Italia dell’epoca. “Di Natali a casa ne ho passati pochi, per cui ora ne voglio passare di più”, conclude con un pizzico di fierezza Lino Banfi. Racconta di essere lui a fare i regali agli altri a Natale, ma quest’anno ha ricevuto un prezioso dono: “Vedere mia figlia Rosanna, che non vedevo da tanti anni, ballare“.



Lino Banfi e il suo passato a Milano

Interpellato da un bambino del salotto di Citofonare Rai 2, l’attore Lino Banfi ha spiegato perché il suo accento sia così tanto evidente. “Per farmi conoscere dalla gente, agli inizi, tanti anni fa dissi ‘devo scoprire qualcosa per far ridere la gente, a modo mio’ e creai questa cosa di usare il dialetto pugliese. La gente sorrideva e ci ho dato dentro, alle volte parlo svelto e la gente dice ‘ma che cavolo sta dicendo questo?'”, scherza sorridendo.

Raccontando, poi, il suo passato, Lino Banfi ha ripercorso rapidamente la sua lunga ed illustre carriera. Un passato fatto, però, di difficoltà: genitori fortemente cattolici, Lino scappò da casa, cercando fortuna a Milano, dove si trovò a dormire nei vagoni vuoti. “Un vecchio”, ricorda, “ebbe pietà a vedere tutti quei ragazzi. Mi (..) consigliò di farmi togliere le tonsille, così che stessi al caldo in ospedale“. “Dopo 4/5 giorni, però, dovevano farmi uscire”, racconta Lino Banfi, “e io raccontai la verità. Il professore si è commosso e ha fatto questo comizio, me lo ricordo ancora. Mi tenne in osservazione una settimana, con due pasti abbondanti al giorno”.



Lino Banfi: “Scappai con Lucia Zagaria”

Il racconto di Lino Banfi, poi, è proseguito parlando del suo grande amore, Lucia Zagaria, sposata nel 1962. “Venivamo dal ’52, eravamo già fidanzati 10 anni prima. Io ero appena uscito dal seminario, avevo 16 anni e lei 14. Quando decidemmo di sposarci le dissi che dovevamo andare a Roma e decidemmo di scappare. Ma il clero in quel periodo dava delle piccole punizioni, e chi scappava si sarebbe potuto sposare in sagrestia alle 6 del mattino”. Quel giorno, dopo la rapida funzione, “le promisi che se saremmo riusciti ad arrivare alle Nozze d’Oro, avremmo fatto una festa da principi, e così è stato”.