Grande divertimento oggi a C’è Tempo Per durante il collegamento con Lino Banfi e la sua “orecchietteria”. “Io cucino sempre – racconta lo stesso attore pugliese – ho insegnato alla nostra collaboratrice a cucinare, io sono figlio di ortolani, vengo da ortolani”. Quindi Banfi ha presentato a Beppe Convertini e Anna Falchi uno dei piatti che si cucinano nel suo locale: “Questo è l’italiena, pesto di rucola, pomodirini e la ricotta tosta come la chiamano a Martina Franca. Io amo più il pesce della carne, l’importante è che la gente venga qui perchè si mangia bene, ogni giorno arrivano prodotti di qualità della Puglia”. Ma quali sono i piatti preferiti da Banfi non pugliesi? “Mi piace il bollito di carne, ma anche la cotoletta alla milanese. gli agnolotti mi piacciono molto e quando sto a Milano mangio anche la buseccha, la trippa fatta alla milanese. Ovunque mi trovo mi adatto, in Toscana la ribollita. Oggi mangio le orecchiette alla “porca puttena” un po’ piccanti, e naturalmente vi aspetto”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LINO BANFI: “A 84 ANNI ABBRACCIO TRE GENERAZIONI”

Lino Banfi è uno degli ospiti della nuova puntata di “C’è tempo per“, lo spin-off di Unomattina Estate condotto da Anna Falchi e Beppe Convertini su Raiuno. L’attore amatissimo da grandi e piccini è pronto a raccontarsi a cuore aperto tra vita professionale e privata in un momento mai così difficile per tutti noi. Da mesi, infatti, ci ritroviamo a combattere e convivere con il virus Covid-19 che ha causato la morte di quasi 1 milione di persone in tutto il mondo. Nonostante tutto però la vita è ripartita e tra pochi giorni ci sarà il tanto atteso e temuto momento della riapertura delle scuole. Parlando proprio di scuola, l’attore barese intervistato da Il Corriere della Sera ha detto: “i miei compagni di banco? Quando ero piccolo c’era la guerra, con i miei genitori stavo in campagna per paura delle bombe. Poi appena ho avuto l’età per la scuola media, i miei mi hanno mandato in seminario, per diventare prete. Proprio lì ho scoperto la mia vera vocazione: fare ridere. I primi spettatori sono stati proprio i compagni”. Questi sono solo alcuni dei ricordi di classe dell’attore, all’anagrafe Pasquale Zagaria.



Lino Banfi: “non vi fate spaventare dalle norme contro il virus”

Non solo, Lino Banfi si è poi soffermato sulla sua carriera e sul grandissimo successo riscontrato nel corso di tutti questi anni. Come dimenticare le commedia all’italiana, ma anche i film comici anni ’90 fino alla serie cult “Un medico in famiglia” che con il ruolo di nonno Libero l’ha consacrato “nonno d’Italia”. “Ormai a 84 anni abbraccio tre generazioni, vado per la quarta. E mi sento più vicino ai bambini e ragazzi di oggi che ai 40-50 enni” – ha detto l’attore dalle pagine de Il Corriere della Sera (data 29 agosto 2020). Propri o per questo motivo ha voluto inviare un messaggio a tutti gli allievi che cominceranno nei prossimi giorni le scuole: “vorrei dare un consiglio a tutti loro, soprattutto ai più piccoli: non vi fate spaventare dalle norme contro il virus: i banchi singoli, le mascherine, il plexiglas, il distanziamento. Usate il gioco per stare più vicini. Pescando da quelli che facevamo noi”. Per l’attore, infatti, nonostante le regole di distanziamento sociale ci sono ancora dei modi per divertirsi: utilizzare la fantasia. Sul finale però l’attore non transige: “l’importante è che la rigidità delle norme, sacrosante, a cui è giusto ubbidire, non spezzi il gusto per il gioco. Deve rimanere lo spazio, non solo fisico, per l’esperienza e l’emozione”.

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