Lino Banfi si racconta tra le confidenze intimiste: l’intervista

Lino Banfi torna al centro dell’attenzione mediatica, in una confessione commossa sul significato dell’assenza di Lucia Zagaria dalla sua vita. La moglie veniva a mancare sei mesi fa circa e in occasione di una nuova intervista, concessa tra le pagine nel nuovo numero del Corriere della sera, l’attore fa sapere che soffre molto all’idea di non poter sognare la donna amata.



“Aiutatemi a sognarla -é il doloroso sfogo dell’attore dal talento poliedrico, in replica ai quesiti del giornale-, sono trascorsi sei mesi dalla sua morte e ancora non ci riesco”. Le dichiarazioni rilasciate in replica ai quesiti del giornale, poi, proseguono commosse sul ricordo dell’amata Lucia: “Credo però sia molto impegnata a parlare bene di me con la gente giusta, e infatti mi stanno arrivando molte richieste di lavoro. Insomma, sta lavorando molto in questo periodo e non ha tempo per venirmi in sogno”.



Tra i nuovi progetti in cantiere di Lino Banfi…

Tra le altre dichiarazioni, si apprende che Lino Banfi, stia lavorando con Mario Sesti per la realizzazione di un docu-film che possa ripercorrere la sua carriera e la sua vita. “Ho detto a Mario di non farlo quando sono morto, meglio farlo ora che sono ancora vivo”- aggiunge, poi, in confidenza con la fonte, l’intervistato sul nuovo progetto in cantiere, “Lino, la vendetta”-. “Voglio far lavorare tutti i personaggi che sono dentro di me, dal Commissario Lo Gatto all’allenatore nel pallone, dal Pasquale Baudaggi del Vieni avanti cretino a Nonno Libero, e tanti altri. Li interpreto tutti e li faccio rivivere. E poi, come Zagaria Pasquale, mi arrabbio con tutti loro, dicendo: ‘voi esistete perchè esisto io, se non ci fossi stato, sareste tutti morti di fame!’ E poi viene fuori anche mio padre”. Nella sua lunga carriera, ha coperto il ruolo di interprete nel piccolo e grande schermo: “Non ho fatto film d’arte, ho creato un genere di comicità che non esisteva, aprendo la strada a tanti altri. Ho avuto un riconoscimento da Checco Zalone, mi adora e ha affermato: “Lino ha aperto la strada alla pugliesità”.  Tra i suoi eredi, allo stato attuale, oltre Checco Zalone, vi sono anche Pio e Amedeo: “Sono nazionalpopolari come me e hanno più coraggio: parlano un linguaggio forte, che fa ridere, io non ne sarei capace”.



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