Lino Banfi nasce con il nome di Pasquale Zagaria ad Andria il 9 luglio 1936 da Riccardo Zagaria e Nunzia Colia. All’età di tre anni la famiglia si trasferisce nel paese di Canosa di Puglia, dove resta fino alla maggiore età. La sua famiglia lo invoglia a provare l’esperienza del seminario ma lui resiste poco nell’ambito ecclesiastico: la sua grande passione è infatti il mondo dello spettacolo. Qui esordisce come cantante nelle feste musicali di paese e proprio il Vescovo gli suggerisce di intraprendere la carriera di attore comico. Pare infatti che anche in parrocchia, mentre interpretava i ruoli di Giuda, San Giovanni e San Pietro, ridevano tutti.
Decide perciò di intraprendere una carriera artistica, contro il volere dei genitori. All’inizio le cose non sono affatto semplici, con molti periodi di seria difficoltà economica che lo portano a fare affidamento persino agli strozzini e non soltanto. Nel 1955 Banfi arriva addirittura a fingersi malato per essere operato alle tonsille solamente per poter dormire all’interno dell’ospedale, al caldo. Insomma, anni difficili prima dell’arrivo del successo. Come abbiamo visto, il suo vero nome era Pasquale. Ma da dove nasce l’idea di chiamarsi Lino Banfi?
Lino Banfi e lo pseudonimo: perché si chiama così?
Perché Lino Banfi ha scelto di chiamarsi così? Inizialmente l’attore scelse come pseudonimo Lino Zaga ma fu poi un grande collega come Totò a spingerlo a modificarlo. Secondo l’attore, nel mondo dello spettacolo portava fortuna accorciare i nomi ma non i cognomi. Fu proprio il suo impresario, un insegnante elementare, a scegliergli il cognome, prendendo il primo nominativo dal registro di classe dei suoi alunni: Aureliano Banfi. Un cognome trovato totalmente per caso che però negli anni ha fatto la fortuna del comico.
Sì, perché i successi di Lino Banfi nel corso della sua carriera sono stati innumerevoli. Ritenuto uno degli attori più rappresentativi della commedia sexy degli anni settanta e ottanta, nel corso degli anni ha raggiunto la popolarità con vari film come ad esempio “L’allenatore nel pallone”. Negli ultimi venti anni di carriera si è dedicato al ruolo di Nonno Libero in “Un Medico in Famiglia”, fiction di successo alla quale ha legato inevitabilmente il suo nome.