Lino Banfi ha ricevuto una lettera di auguri niente di meno che da Papa Francesco. In occasione del suo compleanno, celebrato lo scorso 9 luglio, il grande attore pugliese ha appunto avuto il prestigio di ricevere una missiva da Sua Santità. «Gli avevo scritto in primavera, per ringraziarlo di avermi ricevuto a dicembre, a Santa Marta, in Vaticano nei giorni del suo compleanno, l’ottantaquattresimo – ha raccontato nella giornata di ieri Lino Banfi, parlando con i microfoni del Corriere della Sera –. Mi era venuto incontro per dirmi che ero una persona importante, ero conosciuto come il “nonno d’Italia”. Al che gli avevo risposto che lui era l’abuelo del mundo, il nonno del mondo…».



L’attore di Bari ha atteso l’ok del Vaticano prima di divulgare la notizia: «una volta ricevuta l’autorizzazione dal Vaticano, del resto era troppo bella per lasciarla in cornice e tenerla solo per me». Ma cosa c’era scritto nella lettera? Lino Banfi, attraverso le colonne del Corriere della Sera, ha svelato un passaggio della missiva: «Essere nonno di una nazione intera è davvero impegnativo, ma allo stesso tempo entusiasmante, i nonni sono custodi della memoria e delle radici, a essi va l’affetto, la vicinanza e la gratitudine da parte di tutti».



LINO BANFI E IL FORTE FEELING CON I PONTEFICI: DA RATZINGER A PAPA FRANCESCO

La fede del grande Lino Banfi e nota e risaputa, e con i Pontefici non è mai mancato il feeling, come ad esempio lo stretto rapporto con il Papa Emerito Joseph Ratzinger: «ho più volte incontrato anche Joseph Ratzinger, l’ultima dopo le sue dimissioni, un colloquio di tre quarti d’ora in cui si è rivelato, tra l’altro, un grande appassionato della mia Puglia e dei suoi prodotti. Karol Wojtyla, invece, disse a mia moglie che era fortunata, perché aveva un marito che la faceva ridere, ottenendo però come secca risposta la frase: “Mica tanto, spesso è triste”».



Ed ora il rapporto è continuato con Bergoglio: «Grazie per essere un testimone della gioia – scrive Papa Francesco a Lino Banfi continua a far sorridere tutti, perché il sorriso è una carezza fatta col cuore. Continua a trovare la tua gioia più intensa nella gioia degli altri e in questa luce di gioia altruistica continua a trasmettere i valori della famiglia, i valori che contano davvero».