Tante le parole rilasciate da Lino Banfi ai microfoni di Uno Weekend, e fra i tanti argomenti trattati anche il suo matrimonio con la storica moglie Lucia. Lo spunto sono le nozze appena celebrate della nipote del mitico Pasqualino Zagaria: “Io ero emozionatissimo, in una vallata che era come un quadro. Io e mia moglie abbiamo fatto la considerazione che invece noi ci siamo sposati alle 6:00 di mattina”. Quindi ha raccontato come andarono le sue nozze: “Eravamo scappati via, le leggi ecclesiastiche di allora erano un po’ rigide: se eri scappato via con la fidanzata anche per due/tre ore, non potevi più sposarti con il velo bianco, alle 6:00 del mattino, in sacrestia col freddo che faceva, io e mia moglie soli, il prete che disse pure ‘Pasqualino sbrighiamoci che dopo ho un matrimonio’, e io dissi ‘Ma perchè quello che stiamo facendo cos’è?’. Quando se ne andò rimanemmo soli io e Lucia dentro questa sacrestia e lei mi disse: “è finito?”. Io le promessi che se mai fossimo arrivati alle nozze d’oro avrei fatto una festa da principi, e quasi così è stato, una festa grandissima, adesso ne facciamo 60 il primo marzo per le nozze di diamanti”.



La moglie di Lino Banfi le domanda spesso e volentieri cosa accadrà se mai un giorno lei non dovesse più riconoscerlo: “E’ una frase ricorrente – prosegue l’artista pugliese parlando con Beppe Convertini – siamo diventati vecchi, lei non sta benissimo fisicamente e ogni tanto ha qualche piccola defaillance. Se non mi riconosci più ci ripresentiamo, le dico io, ci diamo la mano… Io cerco di fare il comico sempre nella vita ma non ci riesco sempre, la serietà ti prende. Oggi io sono abbastanza serio perchè non è facile arrivare a questo traguardo”.



LINO BANFI, DALLA MOGLIE LUCIA AL PADRETERNO: “LO FACCIO RIDERE”

Quindi ha spiegato, fra il serio e l’ironico: “Io ogni tanto riesco a parlare con il padreterno e lo faccio sorridere, mi ha detto che massimo mi può dare sei anni ancora, due tempi supplementari”. E a proposito di supplementari, Lino Banfi ha parlato anche della nazionale italiana, fresca di vittoria ad Euro 2020: “Un rapporto molto bello, molto intimo, quando Immobile disse “porca put*ena” dopo il gol si è creato questo garbo di portarla avanti bene senza esasperarla, io poi sono un signore di nascita e non voglio complicare le cose. Ho sentito il mister e mi ha fatto gli auguri per il mio compleanno, un altro avrebbe potuto dire di giocare e lasciare stare Banfi invece mi hanno fatto tutti gli auguri, io li sento miei nipotini, tutti giovani, a Mancini ho detto che è come se fosse un figlio, e lui si è commosso un po’ quando gli ho detto che ero già ai tempi supplementari”.

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