“Non capisco la polemica del Moige”, ammette Lino Banfi. Il porca putt*na del celebre attore (tratto dal film L’allenatore nel pallone), è stato censurato di recente all’interno dello spot realizzato per Tim Vision. Un gruppo di genitori, infatti, lo ha ritenuto volgare e diseducativo per i bambini. Una accusa che Pasquale Zagaria fatica ad accettare.
Lino Banfi ne ha parlato in un’intervista rilasciata al settimanale Chi. “Quell’espressione è un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come “ostrega” per un veneto, non c’è volgarità”, ha detto. D’altronde, la frase ha pure dato il nome ad un sugo, che appartiene al paniere di prodotti agroalimentari tipici pugliesi “Bontà Banfi”. Attraverso quest’ultimo, il celebre attore, ha dato da mangiare a coloro che a causa della pandemia di Covid-19 si sono ritrovati in difficoltà.
Lino Banfi: “Non capisco polemiche Moige”. Il sugo porca putt*na in regalo
A raccontare quanto accaduto a maggio del 2020, a seguito delle polemiche del Moige, è stato proprio Lino Banfi. Prima del lockdown, ha detto nel corso dell’intervista a Chi, “nella mia orecchietteria a Roma (Orecchietteria Banfi, che gestisce con i familiari, ndr) ne avevo una scorta di 400 confezioni, che rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo”, così ha deciso di donarli.
“Ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare: ho fatto arrivare da Barletta un gran quantitativo di orecchiette, tramite un amico prete della Caritas ho contattato l’elemosiniere del Papa e a lui ho spiegato il progetto di offrire 2.000 piatti di pasta con il mio sugo a chi aveva bisogno”. Questa l’idea lodevole. L’attore, tuttavia, era consapevole della denominazione. “Prima però l’ho avvisato: “Eminenza, guardi che questo ha un nome un po’ piccante…”. Se lo è fatto dire, si è fatto una bella risata. E alla fine con il mio “porca putt*na” abbiamo sfamato tante persone”, ha concluso.