“E’ stato come ricevere un premio”, con queste parole Lino Banfi ha liquidato l’articolo con il quale The Guardian ha promosso il suo Oronzo Canà e L’Allenatore del Pallone etichettandolo come moderno nei suoi temi principali. Proprio nei giorni scorsi il mitico allenatore è finito sul prestigioso giornale inglese dedicando un’intera pagina a ‘L’allenatore nel pallone’ di Sergio Martino, film cult del 1984 che ha avuto anche un sequel nel 2008. L’articolo a firma di Nicky Bandini parla dell’ormai famoso schema dell’allenatore (il 5-5-5) ma, soprattutto, il modo con cui si è trattato il tema del razzismo: “Il film cerca, nel suo modo goffo, di inviare anche messaggio positivo sul razzismo. Il personaggio di Aristoteles viene ostracizzato dai suoi nuovi compagni di squadra, che rifiutano di condividere una stanza d’albergo, ma Canà lo tratta teneramente e non batte ciglio quando il giocatore inizia una relazione con sua figlia”. La giornalista poi continua sottolineando il fatto che si tratta di un film del suo tempo ma anche “in un certo senso era anche avanti”.



LINO BANFI “PREMIATO” DAL THE GUARDIAN PER ORONZO CANA’

Inutile dire che la notizia è piaciuta tanto a Lino Banfi che, interpellato da Il Corriere della Sera, si è detto felice di questa recensione e così racconta anche l’idea che ha dato vita al film: “Su un aereo Roma-Milano. Sedevo di fianco al grande Nils Liedholm: lui sapeva che ero romanista sfegatato e parlavamo spesso di calcio. Mi disse con quel suo accento tipo don Lurio: “Hai mai pensato di fare un film su un allenatore di calcio?”. E io dissi: “No. Sono pure grasso. Come faccio?”. E lui: “Tu assomigli a un vero allenatore, Oronzo Pugliese, molto buffo”.

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