Lino Banfi protagonista di una confessione inaspettata, che svela un retroscena del tutto inedito sul suo passato. Il popolare attore pugliese, 85 anni, insignito del premio “San Gennaro” a Napoli, ha effettuato una dichiarazione a dir poco sorprendente sulle colonne del quotidiano “Il Mattino”: “Questa non l’ho mai detta a nessuno. Da giovane, per fare qualche lira – ero in miseria – riuscii a vendere Rolex falsi ai napoletani. Io e un amico ci travestivamo da ufficiali americani, fermavamo le persone, raccontavamo che ci avevano derubato e non avevamo soldi. Solo un orologio, prezioso, da scambiare. Su dieci, otto ci mandavano a cogliere fichi, due ci cascavano. Ne vado fiero… Imbrogliare i napoletani non è facile”.



Banfi ha quindi fatto nuovamente riferimento alla polemica connessa al Moige e alla censura del suo “porca p*ttena” in un noto spot televisivo: “Che dire? Rispetto quelli del Moige, ma si sono dati la zappa sui piedi. Ripeto la frase dalla prime apparizioni con Franchi e Ingrassia e continuerò a farlo. Molti nonni e papà, quando m’incontrano, chiedono ai loro figli: ‘Su, fai sentire a Nonno Libero come dici porca p*ttena’”.



LINO BANFI, TRA PREMI E LAVORO IN PANDEMIA

Nel suo intervento su “Il Mattino”, Lino Banfi ha poi parlato anche del riconoscimento assegnatogli dal capoluogo campano, dicendosi felice per l’ennesimo premio della carriera, che arriva in quella che lui stesso ama definire la sua terza gioventù: “Me la sono imposta per oppormi al virus – ha asserito –. Non voglio fare il vecchietto casalingo, avvolto nella paura. Non sono un pandemico triste. Perciò, ho chiesto aiuto ai miei tre alter ego: il commissario Lo Gatto, Nonno Libero e Oronzo Canà, l’allenatore nel pallone. Dovendo convivere nello stesso corpo grassottello, stiamo strettini, così li ho liberati. Durante la pandemia ho girato l’Italia e due film”.



A proposito dei due lungometraggi, si tratta di “Viaggio a sorpresa”, con Ronn Moss di “Beautiful”, imperniato sulle bellezze della Puglia, e di “Bestie canaglie” della regista bolognese Chiara Sani, che affronta il tema degli anziani e delle case di riposo. “Una storia tosta, ma, a tratti, divertente”, ha chiosato l’attore.