Lino Guanciale viene ‘sorpreso’ a Da noi… a ruota libera dal suo collega Gianmarco Saurino. Uno degli argomenti dell’intervista, infatti, è proprio il ‘passaggio di testimone’ tra lui e Saurino nella fiction Che Dio ci aiuti: “So che ci sono tantissime persone affezionatissime a Guido Corsi e che non mi hanno perdonato la morte di Guido. Però sono convinto che quello sia stato il bene per quell’esperienza”. In risposta ai fan di Guido, Lino spiega: “È anche bene capire quando devi passare le consegne. La memoria del personaggio molto amato, secondo me, resta più forte se sai quando lasciarlo andare”.



Gianmarco Saurino, a un certo punto, lo sorprende con una clip: “È impossibile invitarlo a cena”, fa sapere l’attore, definito dai più il ‘figlio’ (o meglio, l’‘erede’) di Lino Guanciale. Anche Pierpaolo Spollon è un giovane interprete che in qualche modo sta seguendo le sue orme. E anche lui si lamenta in maniera scherzosa: “Ha un grossissimo problema con gli appuntamenti e le cene, ma – conclude – è l’amico che tutti vorrebbero”. (agg. di Rossella Pastore)

Lino Guanciale protagonista a Da noi… a ruota libera

Lino Guanciale è uno degli ospiti della puntata di oggi di Da noi… a ruota libera (Il meglio di). Nel corso del programma, verrà riproposta una sua intervista andata in onda lo scorso 31 gennaio, un lungo colloquio in cui l’attore ha parlato a lungo dei suoi nuovi progetti televisivi. Lino è tra i protagonisti assoluti del panorama della fiction italiano, avendo preso parte a ben 5 diverse produzioni dal 2016 a oggi.

Nonostante i suoi numerosi impegni, l’attore appare ben intenzionato a mettere su famiglia. Il suo matrimonio con Antonella Liuzzi c’è già stato nel 2020, e ora lui non vede l’ora che arrivi un bambino. “Mi piacerebbe molto”, ha dichiarato Lino in un’intervista a Repubblica rilasciata il 18 agosto 2021. Per questo sarebbe disposto anche a ‘diradare i calendari’, ma non – precisa – a smettere del tutto: “A me piace essere un attore-ponte, passare dal cinema alla tv al teatro. E le idee ci sono. Ho solo bisogno di tempo, ma ho appena finito di girare Noi, sta per partire il set di La porta rossa a cui tengo perché è stata per me importante ed è giusto che ci sia un finale serio, l’anno prossimo ci sarà la seconda stagione del Commissario Ricciardi“.

Il sogno di Lino Guanciale: “Condurre in tv un format dedicato al teatro”

Nel frattempo, Lino Guanciale coltiva anche il sogno di reinventarsi conduttore. Ormai la televisione è il suo habitat naturale, ma lui vorrebbe unirla alla passione per il teatro dando vita a un format dedicato proprio alla formazione dell’attore. Il teatro, per lui, è stata una vera e propria scuola, anche se il vero successo è arrivato con le serie: “È stato utile per crescere e raggiungere un pubblico che ora viene, per esempio, a teatro”, ha ammesso ancora Guanciale.

Riguardo al suo rapporto con l’età e con gli anni che passano, Lino afferma di sentirsi in qualche modo ‘vecchio’. Dentro di sé, in realtà, c’è sempre stata un’anima antica: “Sono nato nel ’79, sono a tutti gli effetti del secolo scorso. Sono rimasto alla musica indie, adoro i Perturbazione e sono affetto da una febbre di recupero degli anni Ottanta che in Europeana giocheremo in modo ironico con Marko Hatlak il fisarmonicista che mi accompagna. La mia generazione è l’ultima a 56K, per citare la serie tv, cresciuta con l’enciclopedia e non con la ricerca ipertestuale, sa il valore della concentrazione rispetto alla velocità dei ritmi cognitivi del Duemila. Siamo depositari di un mondo scomparso e abbiamo la responsabilità di trasmetterlo”. Tutto questo, però, non lo mette in soggezione; o meglio, giusto un po’ quando si parla di tecnologia. “Diciamo che non mi lancio in conversazioni tecnologiche”, scherza l’attore verso la fine.