L’attore Lino Guanciale ha parlato di sé a ruota libera nell’ambito di un’intervista concessa al magazine “Elle”, nella quale ha lasciato trasparire gran parte del suo privato. Da poco tempo ha terminato di girare a Napoli la seconda stagione de “Il commissario Ricciardi”, volando però appena possibile a casa a Milano dalla moglie Antonella Liuzzi e dal figlio Pietro, di dieci mesi: “Da quando è nato, la mia vita continua a essere piena di cose da fare, però è cambiato il modo di organizzarle – ha spiegato –. È fondamentale ricavare il tempo per stare con la mia famiglia e non perdermi niente di questi momenti decisivi nella crescita di Pietro”.
Sono stati tanti i personaggi interpretati in tv da Lino Guanciale: Cagliostro de “La porta rossa”, Pietro di “Noi” e, appunto, Ricciardi: “Sono miei compagni di strada, è come se stessero in macchina con me quando sono solo. Ognuno, anche Luca, ha i suoi misteri e i suoi fantasmi, veri o meno. Poi ci sono i lati divertenti: appena finito di girare Ricciardi, continuo a dare del ‘voi’ alla gente anche quando esco dal set”.
LINO GUANCIALE E IL SUO RAPPORTO CON I TATUAGGI: “IL LANCIATORE DI FIORI DI BANSKY…”
Sempre su “Elle”, Lino Guanciale ha chiarito anche il suo punto di vista sui tattoo, passione che ha ereditato dal vivere accanto a sua moglie Antonella: “Lei ha un rapporto con i tatuaggi più radicato del mio. Io invece ho solo
un tatuaggio sulla spalla che raffigura il Lanciatore di fiori di Banksy“.
Una scelta fortemente evocativa, che Guanciale ha esplicitato in questi termini: “Mi è sempre piaciuto che quell’opera si trovi sul muro che divide Palestina e Israele e sia un aggiornamento della combat art. È un guerriero urbano ma, invece che bombe incendiarie, lancia colori. Metaforicamente, ha a che fare con quanto può essere politico il lavoro degli artisti”.