Lino Guanciale è ancora sulla cresta dell’onda: è suo il volto più richiesto per le fiction della Rai. Per la gioia di tutti i fan, l’attore ritornerà presto sul piccolo schermo grazie a Non dirlo al mio capo, in replica e in onda su Rai 1 nella prima serata di oggi, domenica 31 maggio 2020. Il suo personaggio è Enrico Vinci, un avvocato che gestisce uno studio legale e che presto si ritroverà a condividere l’ambiente lavorativo con Lisa Marcelli, interpretata da Vanessa Incontrada. Un uomo tutto d’un pezzo che verrà ingannato dall’assistente legale, che sceglierà di nascondere la verità sulla propria vita pur di ottenere il lavoro. Nel corso del primo capitolo, Vinci sarà un uomo severo e poco incline all’empatia. Un aspetto che muterà nella seconda stagione, dove sarà più umano e di fronte ad un bivio. “Lo troviamo a dover scegliere tra due legami importanti”, ha detto tempo fa l’attore a Blogo, “uno del passato e uno del futuro. E’ una condizione nella quale è facilissimo riconoscersi. Con i suoi strumenti, che non sono molto evoluti, Enrico cercherà di fare del suo meglio per venirne a capo, col rischio di restare completamente solo. E’ un personaggio che oscilla tra un passato di chiusura totale e la decisione di crearsi una vita nuova, da un lato o dall’altro”.
Lino Guanciale, un legame speciale con Vanessa Incontrada
Lino Guanciale ha stretto un legame speciale sul set: l’amicizia che lo lega alla collega Vanessa Incontrada, con cui ha condiviso la scena nella fiction Non dirlo al mio capo, è fortissima. “Siamo così diversi che l’unica soluzione per noi era la complementarietà“, ha detto l’attore a Blogo in passato, “per merito di Vanessa, è stata una cosa venuta da sè. Io sono molto chiuso e silenzioso mentre invece lei ti mette a suo agio nei primi venti secondo in cui la conosci. Dove non arrivano le forze dell’uno, arrivano quelle dell’altro. Tutto ciò ha reso una lavorazione sempre piacevolissima dal punto di vista umano”. Intanto Guanciale è in attesa del riavvio delle riprese di Why_not_? e ha avuto modo di raccontare a Terre Marsicane qualcosa di più sulla propria infanzia. “Da piccolo ero un bambino molto timido e piuttosto isolato“, ha rivelato, “ho praticato il rugby perchè volevo mettermi alla prova in un’arena in cui il contatto fisico fosse imprescindibile, per cercare di forzare quella barriera che sentivo tra me e gli altri”. All’inizio forse le cose non sono andate per il verso giusto, ma poi è cresciuto. Superata la maggiore età poi è entrato in crisi, indeciso se seguire gli studi in Medicina, procedere ancora nello sport oppure diventare attore. “Non mi tornavano mai i conti”, ha aggiunto, “ho pensato però che fosse il momento giusto per provare”.