Secondo un recente studio realizzato dai ricercatori della Zhejiang University e dell’Università di Cambridge, pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health, l’inquinamento atmosferico sarebbe direttamente responsabile dell’inefficacia degli antibiotici. In poche parole l’aria “non pulita” delle città aumenterebbe i casi di resistenza agli antibiotici, una vera e propria piaga sanitaria. Lo studio ha analizzato i dati di ben 116 Paesi fra il 2000 e il 2018 e indica come appunto vi sia una netta correlazione fra le due questioni, in particolare in Nord Africa, Medio Oriente e Asia meridionale, zone tipicamente più inquinate, dove sono stati registrati i livelli più alti di resistenza, a differenza invece di quanto segnalato in Europa e nell’America del nord.



Nel 2018 sono state collegate alla resistenza agli antibiotici quasi mezzo milioni di morti premature, e ciò ha causato un costo totale di ben 395 miliardi di dollari. La situazione in prospettiva potrebbe però migliorare da questo punto di vista tenendo conto degli obiettivi di decarbonizzazione previsti per il 2050; si segnala a riguardo un calo del 17 per cento della resistenza agli antibiotici e una riduzione del 23 per cento dei decessi prematuri associati, con un risparmio totale da ben 640 miliardi di dollari.



INQUINAMENTO ARIA E RESISTENZA ANTIBIOTICI: “FINO AD ORA…”

Lo studio risulta essere quindi rilevante, e da quanto raccolto è emerso che il particolato fine, uno degli inquinanti più diffusi nelle aree urbane, può contenere dei batteri e dei geni che resistono appunto agli antibiotici essendo direttamente inalabili dall’uomo. “La resistenza agli antibiotici e l’inquinamento atmosferico sono tra le maggiori minacce alla salute globale”, ha affermato l’autore principale dello studio, Hong Chen, dell’Università di Zhejiang in Cina.

“Fino ad ora non avevamo un quadro chiaro dei possibili collegamenti tra i due, ma questo lavoro suggerisce che i vantaggi del controllo dell’inquinamento atmosferico potrebbero essere duplici: non solo ridurrà gli effetti dannosi della cattiva qualità dell’aria, ma potrebbe anche svolgere un ruolo importante nella lotta all’aumento e alla diffusione di batteri resistenti agli antibiotici”, ha affermato ancora Chen.