Gli Usa continuano ad indagare circa le origini del covid, e stando a quanto svelato nelle scorse ore da parte della Cnn, l’intelligence a stelle e strisce avrebbe ottenuto i file del famoso laboratorio di massima sicurezza di Wuhan, dati che probabilmente potrebbero fare realmente luce su quanto sia accaduto. Il network Usa parla di un vero e proprio “tesoretto”, quello ottenuto dall’Istituto di virologia situato nell’epicentro della prima ondata, il famoso mercato di Wuhan, e da cui il virus potrebbe essere fuggito in maniera accidentale scatenando una pandemia globale.



La tesi è sempre stata rimandata al mittente dalla Cina, ma viene invece ritenuta plausibile da numerosi governi e studiosi, e in parte anche dall’Oms, che dopo la spedizione di marzo aveva fatto sapere che sarebbero serviti altri dati per fare chiarezza. Repubblica, che riporta la notizia, spiega che comunque non sarà semplice decifrare i dati giunti nelle mani americane (non si sa bene per quali vie), scritti in mandarino e in linguaggio biomedico, un connubio senza dubbio non esaltante; tra l’altro negli Usa c’è stata una stretta da parte di Trump di studenti e professori cinesi, ed inoltre, servirà il laboratorio nazionale del Dipartimento dell’Energia, il computer più potente d’America, per analizzarli.



DATI LABORATORIO WUHAN NELLE MANI USA: “MA NON BASTERANNO…”

C’è chi resta in ogni caso scettico, come ad esempio il virologo Robert Garry della Tulane University, che alla Cnn ha dichiarato: «Se pure dovessimo trovare la sequenza mancante, non basterà a farci capire cosa è successo davvero. Servono informazioni sulla provenienza dei campioni, i tempi, i contesti in cui sono stati acquisiti».

Quasi sicuramente il rapporto completo sull’origine del covid non arriverà entro fine agosto, la deadline stilata dal presidente Biden, ma ogni informazione che permetterà di dare dettagli in più viene comunque accolta con il sorriso oltre oceano, ed è probabile che la riga finale verrà tirata nel giro di un altro paio di mesi se non tre. In ogni caso, Cia, Fbi e Nsa pensano che il virus sia di origini animale, mentre le altre agenzie non hanno una posizione netta.