Federica Brignone sta vivendo una stagione fenomenale nella Coppa del Mondo di sci: quattro vittorie in tre differenti specialità, cioè in gigante prima a Courchevel e poi davanti al pubblico amico al Sestriere, in combinata ad Altenmarkt e in super-G a Sochi; in totale i podi sono ben nove dei quali tre in discesa, chiaro segnale di una Federica Brignone sempre più completa. La classifica conferma tutto: 1080 punti, secondo posto nella generale alle spalle solo di Mikaela Shiffrin, primo posto nella Coppa di gigante che è il principale obiettivo dichiarato fin da inizio stagione per Federica, prima anche in quella di combinata, seconda in super-G, terza nel parallelo e quarta in discesa. I numeri dunque sono segni di una fuoriclasse, giunta a 29 anni alla sua definitiva maturazione sportiva. Del resto Federica Brignone ha ormai nella sua bacheca 14 successi in Coppa del Mondo e tallona i miti Deborah Compagnoni e Isolde Kostner nella graduatoria delle italiane più vincenti di sempre. Oggi il gigante di Kranjska Gora potrebbe scrivere un altro capitolo di una stagione da record, nella quale si può sognare anche la Sfera di cristallo: alla vigilia della gara slovena, ecco cosa ci ha raccontato Federica Brignone in esclusiva per IlSussidiario.net.
Come giudichi la tua stagione fino a questo momento? Finora è stata una super stagione, si è avverato tutto quello che ho sempre sognato, cioè essere competitiva in ogni gara, i tanti spostamenti effettuati finora da una parte all’altra non mi sono pesati per nulla.
La Coppa di gigante è il grande obiettivo? Sei ottimista in proposito? C’è ancora tanto lavoro da fare e altrettante gare da disputare. Situazione aperta, ma sono ottimista e me la posso giocare.
Ottimi risultati anche in super-G, quali obiettivi ti poni nella specialità? Negli ultimi due supergiganti della stagione di sciare al massimo e vedere cosa succede.
Cosa pensi delle modifiche apportate alla combinata? E cosa significherebbe la Coppetta di specialità? Penso che le modifiche della combinata siano state fatte soprattutto per gli uomini, perché a livello femminile le migliori al mondo sanno fare tutto e sono sempre le stesse a giocarsi la vittoria, per cui è difficile vincere la coppa. Ne mancano due, me la giocherò pure lì.
Come affronti invece slalom e discesa e con quali criteri decidi quando partecipare? Lo valutiamo tappa dopo tappa.
La Coppa generale può essere un obiettivo? Già quest’anno o magari in futuro? E’ difficile impostarlo come un obiettivo, bisogna infilare vittorie su vittorie, le concorrenti sono ragazze che fanno fatica a uscire dal podio in tutte e cinque le specialità, secondo me Shiffrin e Vlhova hanno qualcosa in più di me.
Per Mikaela Shiffrin una stagione molto particolare, tu come l’hai vista? Lei è una campionessa, qualcuno dice che quest’anno aveva qualche stimolo inferiore ma, a parte il dramma familiare, ha vinto o è arrivata sempre sul podio in tutte le discipline, ciò che ha compiuto l’anno scorso è stato irripetibile, per me è sempre fortissima.
Un grande momento per tutta la squadra femminile, che atmosfera si respira? Stiamo andando tutte bene, abbiamo fatto un ottimo lavoro la scorsa estate, quando abbiamo spinto tutte da subito, così si è alzato il livello generale.
Per il finale di stagione cosa ci prometti? Mancano ancora parecchie gare, spero di vincere il maggior numero possibile, prometto di dare il massimo e cercare di ottenere tanti altri buoni risultati.
L’anno prossimo avremo i Mondiali di Cortina, ci pensi già? Che importanza potranno avere le Finali di questa stagione come banco di prova? Non penso ai Mondiali del 2021, preferisco rimanere sugli obiettivi più immediati, mi sembra prematuro e non molto intelligente farlo, di sicuro sarà utile correrci le finali di Coppa del mondo, ma a volte le condizioni sono diverse. Conosciamo la pista di discesa e supergigante, saranno novità la pista di gigante e in slalom a marzo non correremo sulla pista dei Mondiali. (Mauro Mantegazza con Franco Vittadini)