Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia: molte coste, molto lago, ma anche molte terre alte. E proprio la montagna negli ultimi anni sta registrando volumi turistici molto più importanti rispetto al passato, con relativi fatturati. È un trend che occorre governare per non soffocare i territori o è da agevolare per favorire le economie locali?



Lo abbiamo chiesto a Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto dal 2010, già Presidente della Provincia di Treviso dal 1998 al 2005 e Vicepresidente della Giunta regionale del Veneto dal 2005 al 2008, con deleghe al turismo, all’agricoltura, allo sviluppo montano e all’identità veneta. Dal 2008 al 2010 ha anche ricoperto l’incarico di ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali nel Governo Berlusconi IV.



“Anche quest’anno i primi dati sono stati estremamente positivi. Solo nel mese di dicembre 2022 abbiamo avuto 76.426 arrivi nelle Dolomiti, destinazione molto conosciuta e frequentata dai mercati esteri, fetta pari al 43,3% dell’incoming, che si sommano agli 11.506 nell’area sciistica della provincia di Vicenza. Sono numeri che hanno aperto una stagione destinata a reggere il confronto con quelle pre-pandemia e che ci indicano che stiamo andando nella direzione giusta, con lo sguardo puntato ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, appuntamento che segnerà un vero e proprio Rinascimento per le nostre terre alte. Certamente non è nostra intenzione soffocare questo trend; grazie alla collaborazione tra l’Osservatorio del Turismo Regionale e The Data Appeal Company, abbiamo a disposizione la reputazione online di attrattori, imprese e destinazioni. Anche per le montagne venete, questi indicatori ci permettono di comprendere la performance turistica. Nel periodo tra il 3 dicembre 2022 e il 7 marzo 2023, con una media pari a 87/100, il sentiment del comparto Montagna si conferma molto positivo”.



In un recente convegno svolto a Belluno si è parlato di investimenti immobiliari in montagna, citando un “modello Cortina”, dove i Giochi olimpici del ’26 stanno mettendo in moto operatori anche stranieri. Pensa che si potrà estenderlo, che altre località lo potranno adottare?

Cortina è la regina delle Dolomiti, ma con le sue Olimpiadi e Paralimpiadi 2026 è non solo la vetrina ma anche il laboratorio per il futuro di tutta la montagna veneta. Non c’è un’occasione che non lo sia per tutte le aree montane meta di turismo invernale ed estivo; anche in campo immobiliare. La Regione è consapevole di questa opportunità; con uno specifico bando ha messo a disposizione del comparto turistico ricettivo 7 milioni di euro per promuovere e sostenere investimenti con l’obiettivo di incentivare interventi che dovranno garantire la piena accessibilità delle strutture ricettive alle persone con disabilità, oltre che azioni per ridurre l’impatto ambientale e il consumo di risorse.

L’Alto Adige, per contrastare locali fenomeni di overtourism, ha varato il numero chiuso di posti letto. Nelle montagne venete c’è qualche località che potrebbe trarre giovamento da misure simili?

Il sovraffollamento turistico è un problema che caratterizza ormai molte mete in tutto il mondo, scelte come irrinunciabili da visitatori e viaggiatori. Il tema è certamente di grande attualità, penso ad esempio a Venezia. Una soluzione categorica rimane complessa e densa di insidie. Diventano strumenti preferenziali e irrinunciabili le opportunità fornite dall’informatica e dall’innovazione digitale. Sono, infatti, in grado di fornire un supporto essenziale sul piano dell’informazione, dell’organizzazione dei servizi, della promozione di itinerari alternativi e della gestione dei flussi, indirizzando i turisti anche nelle scelte di una destinazione.

Le stagioni in montagna sono già abbastanza “lunghe”, ma potrebbero esserlo ancor più, se i calendari degli eventi venissero meglio diluiti. La Regione può intervenire in questo senso?

Il turismo è la prima industria della nostra regione, in Italia siamo saldamente in testa alle classifiche con oltre 72 milioni di presenze annue e con 18 miliardi di fatturato. La montagna è una leva fondamentale di questa realtà. L’importanza della conoscenza e della valorizzazione del territorio regionale e di tutte le sue eccellenze è un obiettivo primario per la Regione. Sempre più, oggi, eventi e iniziative di grande rilevanza regionale contribuiscono in maniera significativa al successo del territorio. È un campo nel quale l’amministrazione regionale crede molto, nell’ottica di valorizzare la cultura e le tradizioni dei veneti, di promuovere una sempre maggior attenzione per l’ambiente e il paesaggio, e di attrarre un turismo di qualità. Ogni anno la regione interviene presentando e patrocinando una vasta rete di iniziative di marketing territoriale. Un programma di valorizzazione dei territori, in cui le nostre terre alte sono tra i protagonisti primari, che si articola su tre tematiche: progetti legati ai siti Unesco e di interesse regionale, iniziative editoriali e digitali che raccontano il territorio, progetti strategici a regia regionale di valorizzazione del territorio.

La film commission sembra ottenere concreti feedback sulla montagna. Pensa che anche promozioni mirate attraverso socialmedia e influencer potrebbero fruttare a destinazioni magari ancora poco conosciute, e itinerari meno battuti, l’appeal giusto per decentrare i flussi e le economie del mercato turistico?

In Veneto c’è una straordinaria vivacità culturale che investe anche il cinema. Sempre più produzioni nazionali e internazionali decidono di girare i loro film qui da noi. La Veneto Film Commission gestisce in proprio anche workshop internazionali di sceneggiatura o di “Ace Producer” proprio tra le Dolomiti, a San Vito di Cadore. Ugualmente, sono convinto che la promozione delle eccellenze del territorio è sempre più affidata al web. In particolare ai giovani che con un linguaggio moderno possono prendere le vesti di veri ambasciatori. Sono convinto siano i protagonisti della sfida digitale che impegnerà il Veneto. Per questo abbiamo pensato al progetto Veneto Creators coordinato da Veronica Civiero, esperta in comunicazione digitale, fondatrice della pagina ViralVeneto e da Nicola Canal, “Canal il Canal”, influencer e creator tra i più famosi e affermati. Si tratta di 28 giovani coinvolti nel raccontare tutto ciò che di più bello e inedito è custodito nelle nostre province.

Uno dei grandi problemi degli operatori della ricettività in montagna (ma non solo) è dato dalla carenza di alloggi disponibili per il personale, soprattutto stagionale. Molti accusano la speculazione edilizia cha in passato ha consentito la nascita di molte seconde case, che non sono quasi mai disponibili ad affitti plurimensili, ma a quelli brevi, turistici. Si possono ipotizzare incentivi, anche fiscali, per motivare chi potrebbe costruire o ristrutturare edifici smessi da destinare a staffhouse?

Ci sono già in Veneto delle esperienze interessanti. In alcune località balneari sono stati riservati alcuni alberghi esclusivamente agli alloggi del personale. Certamente è una soluzione messa in campo dove era possibile ma esportabile anche in altre situazioni. Ma è anche la conferma che i nostri imprenditori del settore turistico non solo sono attenti al tema, ma anche dispongono già di intuizioni e progetti in grado di dare una risposta a questa necessità.

(L’intervista, di Alberto Beggiolini, è tratta dal recente volume “Il turismo di montagna: sfide e opportunità di un settore in trasformazione”, realizzato da TH Group, Fondazione per la Sussidiarietà e dalla Scuola Italiana di Ospitalità – iniziativa di formazione di Fondazione Cassa Depositi e Prestiti e TH Resorts)

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