Il Lisa Marie Convair, il jet privato di proprietà di Elvis Presley è parcheggiato a Graceland a Memphis, Tennessee, da tempo. Non vola più. Ha smesso di volare anche lei, a cui era stato dedicato, l’unica figlia del Re del rock’n’roll, morta in seguito a un infarto a 54 anni di età. Ne aveva 9 quando suo padre, 42enne, morì. Anche lei ha “left the building” come si diceva quando il padre finiva uno dei suoi concerti, “Elvis ha lasciato l’edificio”, frase rimasta scolpita nei cuori quando se ne andò per sempre, non dalla sala di un concerto, ma da questa Terra.
Adesso non c’è più solo Elvis, non è rimasto più un Presley su questo vecchio pianeta. Unica figlia, femmina, Lisa Marie si porta nella tomba il cognome più importante e allo stesso tempo pesante della storia del Novecento, un nome così pregno di significati che probabilmente ha finito per schiantare il suo piccolo cuore: “Ho attraversato così tanto nella mia vita. Ho visto così tante cose. So quanto velocemente le cose possono cambiare. So che qualcuno può essere qui un minuto e sparire quello dopo” amava dire Lisa Marie. Era nata il 1º febbraio 1968, esattamente nove mesi dopo il matrimonio del padre con la mamma Priscilla, aveva vissuto gli anni più importanti per un essere umano, quelli della adolescenza, quando i traumi si formano nell’Io, a cospetto dell’uomo più adorato e caricato di simbologie del mondo. Aveva assistito ai suoi abusi di farmaci, alle liti con la moglie. Al crollo del suo mito dorato. Lo aveva accompagnato al cimitero e lo aveva visto venir sepolto. Lisa Marie si trovava a Graceland quel giorno e ricorda come il padre quella sera le diede il bacio della buonanotte. Quando lo rivide il giorno dopo, era sdraiato a faccia in giù in bagno. “Ho avuto una sensazione”, disse a Rolling Stone nel 2003. “Non stava andando bene. Tutto quello che so è che avevo una sensazione ed è successo”.
Molti pensano che essere la figlia del “re del rock and roll” significhi fama e fortuna. Ma quella ragazza si è trovata a camminare su una linea temporale oscura, piena di dolore e senso di perdita. Nonostante tutto ciò, ha resistito fino a quando ha potuto e ha mantenuto viva la fiamma di suo padre senza avide speculazioni come quasi sempre in questi casi. Unica erede del patrimonio paterno, pochi anni fa aveva venduto l’85% dei suoi diritti conservando Graceland, la casa dove era nata e dove è sepolto il padre.
“Ho affrontato la morte, il dolore e la perdita dall’età di nove anni”, ha scritto in un articolo per la rivista People. “Ne ho avuto più di chiunque altro nella mia vita e, in qualche modo, sono arrivato così lontano”. Dopo la nascita dei primi due figli, gemelli come lo era stato il padre con un fratello nato morto, i medici la riempiono, come si usa fare in America, di oppiacei anti dolorifici. Sarà l’inizio di una dipendenza devastante, come il padre.
Quattro matrimoni bruciati nel giro di pochissimo tempo, un paio di anni, quello con l’attore Nicholas Cage addirittura due mesi, tra cui quello con la più controversa stella del music biz, Michael Jackson, un matrimonio che molti festeggiarono come l’evento del secolo, il re e la regina del pop, e che per altri era solo una copertura per coprire gli scandali sessuali del cantante. Da ragazza era stata espulsa da diversi college per problemi legati alla droga.
Il suo ultimo figlio, Benjamin, si suicida quando ha 27 anni, sparandosi un colpo di pistola alla testa in bagno, dopo aver litigato con la compagna. Era dipendente da anni da droghe e farmaci. Anche lui. Si paga un prezzo troppo alto, senza aver scelto dove e da chi nascere.
Soffia un vento caldo e pacifico a Tupelo, Mississippi. C’è una piccola casa, poco più di una baracca, dove la leggenda ha terminato la sua corsa con il suo carico di meraviglie, luci accecanti, applausi, contraddizioni laceranti e morte. Quel mistero è finito per sempre. E’ tempo di riposare, per l’eternità.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI