Alla fine è stata eseguita nelle passate ore la pena di morte per la sola donna detenuta in un braccio della morte, nonchè la prima in quasi 70 anni, Lisa Montgomery. Ciò è stato possibile dopo che l’ex presidente Usa, Trump, ha ripristinato la pena capitale per reati di competenza governativa. In un primo momento, come spiega Fatto Quotidiano, il giudice distrettuale James Patrick Hanlon aveva bloccato l’esecuzione capitale prevista per ieri tramite iniezione letale al fine di poter accertare le capacità mentali della detenuta. Si credeva quindi che con tale decisione l’esecuzione sarebbe slittata a dopo l’insediamento del nuovo presidente Biden che avrebbe potuto graziare o commutare la condanna, anche alla luce del suo impegno annunciato per abolire la pena di morte.



Tuttavia, la Corte federale Usa ha dato il via libera ed ha fatto sì che si procedesse con l’esecuzione attraverso iniezione letale. Dopo l’esecuzione, riporta Tgcom24, l’avvocato di Montgomery, Kelley Henry ha rilasciato una dichiarazione: “La bieca sete di sangue di un’amministrazione fallita era più che visibile. Tutti quelli che hanno partecipato all’esecuzione di Lisa Montgomery dovrebbero provare vergogna. Il governo non si è fermato davanti a nulla, zelante nel voler uccidere questa donna con problemi e delirante. L’esecuzione di Lisa Montgomery è stata tutt’altro che giustizia”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LISA MONTGOMERY, COLPO DI SCENA

Svolta nel caso Lisa Montgomery: il giudice Patrick Hanlon ha concesso la sospensione della pena di morte. Dopo settimane di appelli da ogni parte del mondo, il tribunale ha deciso di stoppare l’esecuzione della donna, che sarebbe stata la prima uccisa negli ultimi 70 anni. Ricordiamo che la donna è colpevole dell’omicidio della 23enne Bobbie Jo Stinnett, avvenuto nel dicembre 2004. La Montgomery tolse dal grembo della donna il bambino che aspettava e tentò di far passare per suo il neonato.

La decisione del giudice su Lisa Montgomery è arrivata in seguito alla richiesta di valutare le sue capacità mentali. Gli avvocati della donna hanno più volte rimarcato gli abusi sessuali subiti durante l’infanzia ad opera del patrigno, violenze tali da causare «danni cerebrali e gravi malattie mentali».



LISA MONTGOMERY, SOSPESA LA PENA DI MORTE

«Le informazioni presentate alla Corte contengono numerose prove che lo stato mentale di Lisa Montgomery è così lontano dalla realtà che non può comprendere razionalmente il motivo della sua esecuzione»: così il giudice nel motivare la sospensione della pena di morte. Soddisfatta la Comunità di Sant’Egidio, da sempre in prima linea sul caso di Lisa Montgomery, auspicando «fortemente che il provvedimento, motivato dalla necessità di verificare lo stato di salute mentale di Lisa, evolva verso la sospensione definitiva della sentenza e le venga risparmiata la vita». Così Lia Quartapelle del Pd: «Bloccata l’esecuzione capitale di Lisa Montgomery negli USA. La mobilitazione internazionale ha fermato Trump, ancora una volta. Grazie Amnesty e a tutti coloro che si sono mobilitati anche questa volta contro la pena di morte».