È stato un lavoro molto impegnativo quello che ha visto coinvolta Lisette Oropesa, soprano statunitense figlia di emigrati cubani, sul set teatrale de La Traviata, il nuovo film-opera diretto da Mario Martone in onda oggi in prima serata su Rai3. Per lei si è trattato della quarta messa in scena in pochi mesi: dopo New York, Barcellona e Madrid, è toccato finalmente a Roma, una tappa molto impegnativa tra quelle previste per questa tournée. “Le regie teatrali di solito sono in due dimensioni”, ha spiegato Lisette il 6 aprile al Messaggero, parlando proprio di ‘come’ materialmente si è calata in questi panni. “Il pubblico è davanti a noi. Avere una telecamera sempre intorno è come avere spettatori che ti seguono ovunque. Sul palco, quando finisce una scena puoi rifugiarti in camerino. Con Martone invece abbiamo girato anche tante scene che solitamente non esistono. E senza seguire la sequenza musicale: una difficoltà interpretativa e vocale”. Oltretutto, La Traviata è un’opera che di per sé è già abbastanza complessa: “Verdi ha scritto Traviata pensando a un percorso vocale”, prosegue la cantante, “arriva alla fine dopo un viaggio musicale ed emotivo. Prendere quelle note è possibile perché prima ne hai cantate altre. Tra l’altro il maestro Gatti ha voluto eseguire la versione completa, senza i tagli di tradizione. Affascinante, ma più lunga”.



Lisette Oropesa parla del personaggio de La Traviata

Violetta Valéry è a sua volta un personaggio controverso, dal comportamento non sempre prudente, ma ciononostante fascinoso: “È una donna impegnativa. Forte. E generosa, sa sacrificarsi per gli altri. Io la vedo così e credo che sia scritta così. Non è una vittima lacrimosa, ma una persona consapevole del suo passato e del suo futuro. È la musica che in alcuni momenti ti porta a piangere”. Ancora, Lisette Oropesa descrive così l’esperienza delle riprese de La Traviata in tempo di pandemia, che per l’occasione si è trasformata un film-opera: “Il teatro è diventato un set perché ora è vuoto. Poi non si potranno più fare nelle sale. I film di opera girati in studi cinematografici sono sempre esistiti. Da piccola avevo a casa la Traviata di Zeffirelli. Mi faceva sognare. Sono sicura che se ne gireranno ancora. Mi auguro però che non diventino la nuova normalità”.



Chi è Lisette Oropesa

Lisette Oropesa ha 37 anni e alcuni la definiscono ‘salutista’ in quanto vegana e runner. Per lavorare nell’opera, il soprano ha dovuto perdere diversi chili. La bellezza, invece, è una sua dote naturale: “I cantanti belli ci sono sempre stati”, commenta Lisette, quando le viene chiesto conto del suo aspetto estetico. “Corelli era un dio. E Domingo non è ancora affascinante? La bellezza è come una finestra che ti invita a entrare, ma poi una volta in casa, bisogna che ci sia del talento. Certo, adesso siamo tantissimi a giocarci una parte. Quindi è normale che tra 500 Violette si scelga la cantante che si avvicina di più alla figura immaginata dal regista. Vale per le donne e per gli uomini”.

Leggi anche

Gianmarco Tamberi, calcoli renali alle Olimpiadi del 2024/ "Non mi merito tutto questo"