L’Isis invita “i leoni del califfato sparsi ovunque” ad attaccare l’Europa e l’Occidente sfruttando la guerra in Ucraina. L’attacco all’occidente secondo qualcuno darebbe vantaggio a Putin, ma un’indagine del New York Times un mese fa rivelò l’affiancamento di jiadisti in soccorso di Kiev.



L’Isis ai miliziani: il messaggio su telegram

La guerra in Ucraina ha diviso il mondo in due parti: quella occidentale è sicuramente orientata al sostegno del l’Ucraina, ma c’è un’altra parte di mondo, forse un mondo sommerso che vive di terrorismo e che vede nello scontro russo ucraino, la possibilità di attaccare l’occidente e i valori della cristianità. Infatti oggi l’Isis, dimenticando i raid aerei contro le proprie milizie nel 2013 in Siria, lancia un appello carico di opportunismo e lo fa rivolgendosi ai leoni del califfato, consigliandoli “di sfruttare la guerra in Ucraina per attaccare l’Europa”.
Lo scopo del califfato sarebbe stato quello di invitare tutti gli jihadisti a riprendere gli attacchi in Europa e così appiccare altri focolai con la scusa della guerra in Ucraina. Infatti l’annuncio è rivolto a tutti “i leoni del Califfato e ai combattenti dello stato islamico ovunque. Se colpite, colpite duramente in modo da causare dolore è terrorizzare“.



Il califfo prosegue dicendo di voler dare inizio “con l’aiuto di Dio” ad “una battaglia benedetta per rivendicare i due sceicchi Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi e Sheikh al-Muhajir Abu Hamzah al-Qurayshi“.

L’Isis ai miliziani: il califfato è in soccorso di Kiev

In un audio su telegram, l’Isis si rivolge ai miliziani: “colpite duramente, causate dolore e terrorizzate“. Si sa infatti che vi sono alcuni integralisti islamici tra Le milizie non soltanto quelle russe, ma anche alcune milizie ce ne andate in supporto a Kiev al seguito di fedelissimi legati a Poroshenko. Più precisamente in un reportage del New York Times, si parla delle tre milizie ce n’è schierate con Petro Poroshenko, ex presidente ucraino già accusato di alto tradimento.



I giornalisti del New York Times hanno intervistato il comandante di uno dei 3 battaglioni islamisti filo ucraini, che dichiarò apertamente:
Ci piace combattere i russi, abbiamo sempre combattuto i russi (probabilmente si riferiva agli scontri avvenuti in Siria tra l’aviazione russa e l’Isis, ndr). I miliziani dell’Isis contro Putin sono circa 30 per ognuna delle 3 truppe, chiamate rispettivamente “Dzhikhar Durayev” , “Sheikh Mansur” e la “Crimea”. Quasi tutti i combattenti delle milizie provengono dal emirato del Caucaso che ha dichiarato fedeltà al califfato dell’isis. In quell’occasione e milizia mi dissero “È utile per l’Europa che noi combattiamo qui come volontari. Ma non tutti capiscono“.