Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sciolto le riserve nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 12 febbraio 2021, circa i nominativi dei nuovi ministri, dopo giorni e ore di confronto serrato con le forze partitiche del Belpaese, con quaranta minuti finali di colloquio andati in scena proprio in data odierna prima della lettura dei nomi che compongono la lista e che hanno suscitato dibattito sul web e sui social network.
I ministri scelti sono in totale 23, di cui quindici politici e otto tecnici, con appena sette riconferme negli stessi Ministeri del Governo Conte bis. Non soltanto, però: Stefano Patuanelli, per esempio, cambia delega, passando dallo Sviluppo economico all’Agricoltura, mentre la pentastellata Fabiana Dadone, originaria del Monregalese, in provincia di Cuneo, lascia la Pubblica Amministrazione per concentrarsi sulle Politiche Giovanili. In totale le donne sono otto, a fronte dei 15 uomini selezionati da Mario Draghi. L’età media dell’esecutivo, inoltre, non è così verde a dire il vero: 54 anni. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
MINISTRI GOVERNO DRAGHI, C’È ANCHE MARIA STELLA GELMINI
Come si evince dalla composizione del nuovo Governo Draghi, i ministri tecnici sono numericamente inferiori rispetto ai rappresentanti spiccatamente politici. L’idea alla base di questo esecutivo era quella di ispirarsi al Governo tecnico voluto da Ciampi, ma va ricordato che in tale occasione i ministri tecnici con portafoglio erano decisamente molti di meno rispetto a quelli selezionati dall’ex leader della Banca Centrale Europea e ormai a tutti gli effetti nuovo presidente del Consiglio e, peraltro, in questa tornata amministrativa hanno ottenuto ministeri decisamente molto pesanti per il futuro del nostro Paese. Draghi ha peraltro appena terminato il suo incontro con il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e ha effettuato alcune scelte che hanno letteralmente mandato in subbuglio il web, a cominciare dalla nomina di Maria Stella Gelmini, in passato ministro con delega all’Istruzione, che nel nuovo esecutivo si occuperà di Affari generali e autonomie. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
MINISTRI GOVERNO DRAGHI, LISTA NOMI
Conferme e sorprese nella lista dei nomi dei ministri del Governo Draghi. L’ex presidente della Bce, d’ora in poi nuovo premier italiano, ha annunciato l’elenco dei profili che comporranno la sua squadra. Confermati gli ingressi di Vittorio Colao e Roberto Cingolani, mentre all’Economia ci sarà il braccio destro Daniele Franco. Tra le conferme più significative rispetto al Conte II troviamo Roberto Speranza alla Salute, Luigi Di Maio agli Esteri e Dario Franceschini ai Beni Culturali.
Tra le novità degne di nota troviamo Giancarlo Giorgetti al Ministero dello Sviluppo Economico e Erika Stefani alla Disabilità, entrambi in quota Lega. Cambio di guardia all’educazione: il ministro dell’istruzione è Patrizio Bianchi, mentre il ministro dell’università e della ricerca è Cristina Messa. In quota Forza Italia troviamo Brunetta alla PA, Gelmini agli Affari generali e autonomie, Carfagna al Sud e coesione territoriale. Qui di seguito la lista completa dei ministri del governo Draghi.
Ministro per i rapporti col Parlamento: Federico D’Incà
Ministro dell’innovazione tecnologica e della transizione digitale: Vittorio Colao
Ministro per la pubblica amministrazione: Renato Brunetta
Ministro per affari generali e autonomie: Maria Stella Gelmini
Ministro per il sud e la coesione territoriale: Mara Carfagna
Ministro delle Politiche giovanili: Fabiana Dadone
Ministro delle pari opportunità e della famiglia: Elena Bonetti
Ministro delle Disabilità: Erika Stefani
Ministro del turismo: Massimo Garavaglia
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Luigi Di Maio
Ministro dell’interno: Luciana Lamorgese
Ministro della giustizia: Marta Cartabia
Ministro della difesa: Lorenzo Guerini
Ministro dell’economia e delle finanze: Daniele Franco
Ministro dello sviluppo economico: Giancarlo Giorgetti
Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Stefano Patuanelli
Ministro per la transizione ecologica: Roberto Cingolani
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Enrico Giovannini
Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Andrea Orlando
Ministro dell’istruzione: Patrizio Bianchi
Ministro dell’università e della ricerca: Cristina Messa
Ministro della cultura: Dario Franceschini
Ministro della salute: Roberto Speranza
Segretario del Consiglio dei Ministri: Roberto Garofoli
LISTA MINISTRI GOVERNO DRAGHI, LE ULTIME INDISCREZIONI
Mario Draghi è arrivato al Quirinale per l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e arrivano le prime indiscrezioni sulla squadra di ministri. Confermate le indiscrezioni delle scorse ore: ci sarà un mix di politici e tecnici, con qualche conferma rispetto alla precedente squadra di governo e diversi nomi a sorpresa…
Nella lista di nomi accostati alla squadra di ministri del governo Mario Draghi c’è la conferma dell’arrivo di Cingolani alla Transizione ecologica, mentre spunta Vittorio Colao per la Transizione digitale. Si va verso la conferma di Luciana Lamorgese agli Interni e Dario Franceschini ai Beni Culturali, mentre trovano verifica le voci su Marta Cartabia alla Giustizia. Ipotesi Renato Brunetta per il ministero della Pubblica Amministrazione, mentre in quota Lega si profila l’approdo di Giancarlo Giorgetti al Mise. Rumors sulla conferma di Teresa Bellanova all’Agricoltura, mentre è arrivata la smentita sull’ipotesi Mara Carfagna al Sud. (Aggiornamento di MB)
LISTA MINISTRI GOVERNO DRAGHI: SPUNTA ROBERTO CINGOLANI
Oggi pomeriggio Mario Draghi e Sergio Mattarella si ritroveranno alle 19:00 per ufficializzare la nascita del governo dei due presidenti, una formula inedita nella nostra storia repubblicana. Del resto, il premier incaricato lo aveva fatto capire ai partiti durante le manifestazioni: la scelta della squadra è esente da mediazioni dei partiti. Anche per questo circolano poche notizia sulla lista dei ministri del Governo Draghi. Una delle poche, rivelata da una fonte istituzionale e citata dal Corriere della Sera, riguarda il possibile spacchettamento del ministero dello Sviluppo economico, col ritorno di un ministero ad hoc per le Comunicazioni, visto che ci sono dossier ultrasensibili come 5G ed evoluzione della rete di telefonia e dati che quindi così ritornerebbe ad avere autonomia nella regia politica.
Per quanto riguarda il ministero per la Transizione ecologica, si fa anche il nome del fisico Roberto Cingolani, ex direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova. Per i ministeri economici si fanno i nomi di Luigi Federico Signorini (Bankitalia), Dario Scannapieco (Bei) e Ignazio Angeloni (Vigilanza Bce). (agg. di Silvana Palazzo)
DRAGHI SU MINISTRI “FARÒ UNA PROPOSTA IO”
In attesa dell’arrivo ufficiale di Mario Draghi al Quirinale per sciogliere la riserva sul Governo, prosegue il sostanziale “buio” di media e partiti per la lista di Ministri che il Premier presenterà e discuterà assieme al Presidente Mattarella. I partiti le proposte hanno anche tentato di dargliele ma il principio di Draghi resta ancorato all’articolo 92 della Costituzione (come sottolineato oggi da Michele Ainis su Repubblica, ndr), «no grazie, non ce n’è bisogno, farò una proposta io» (avrebbe detto il Premier ai delegati dei partiti durante le consultazioni). Emergono allora “previsioni” e possibili retroscena ma né i partiti né i media sanno per davvero quali saranno i Ministri che comporranno il prossimo esecutivo: Fabio Panetta della BCE assieme a Daniele Franco si narra dal Parlamento che siano in stretto contatto con l’ex Governatore e per questo potrebbero anche rientrare in un ruolo tra il MEF e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Un’indizio su possibile ruolo al Ministero della Transizione Ecologica-Ambiente l’ha dato il capogruppo alla Camera M5s Davide Crippa intervistato da Studio 24: «Catia Bastioli? Nome di alto profilo, sarebbe sicuramente all’altezza». Imprenditrice, candidata M5s già in passato, potrebbe contendere ad Enrico Giovannini l’ambito ruolo sul tema ambientale. Sulla Scuola invece il “tandem” di nomi presenti sulla potenziale lista dei Ministri vede non solo Patrizio Bianchi (docente universitario) ma anche la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni. Infine, al Welfare potrebbe sedersi oltre che Roberto Rossini (ACLI) il presidente Federsolidarietà Stefano Granata: sul fronte politico, è ambito il Ministero dello Sviluppo Economico e qui potrebbero sedersi nomi di peso della Lega (Molinari o Giorgetti), del M5s (la conferma di Patuanelli), Forza Italia (Tajani) oppure una figura “tecnica” come quella di Marcella Panucci, ex dg di Confindustria. (agg. di Niccolò Magnani)
ATTESA LA SQUADRA DI DRAGHI
Tanti dubbi e pochissime certezze sulla lista dei ministri del governo Draghi. Questo perché il premier incaricato al termine delle consultazioni ha informato i partiti che per la formazione della squadra verrà applicato alla lettera l’articolo 92 della Costituzione. Questo vuol dire che solo lui e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella decideranno la lista dei ministri, scegliendo autonomamente i politici che eventualmente ne faranno parte. La ragione di questo orientamento è molto semplice. Il nuovo governo non deve essere espressione dei partiti, ma essere un governo del presidente. Il Consiglio dei ministri dovrebbe essere composto comunque per metà da donne e l’altra da uomini. Qualche informazione in più trapela dai leader politici. Ad esempio, Nicola Zingaretti ha spiegato al comitato politico del Pd che i dicasteri di peso finiranno ai tecnici, mentre i politici serviranno solo a rendere più stabile l’esecutivo.
Non sarà, dunque, un governo di larghe intese, come qualcuno auspicava. L’unica indicazione che Mario Draghi si è lasciato sfuggire volutamente è che ci sarà un Ministero per la Transizione ecologica, così da placare le turbolenze del MoVimento 5 Stelle.
LISTA MINISTRI GOVERNO DRAGHI: I CANDIDATI
Partiamo da qui per la lista dei nomi dei ministri del governo Draghi. L’idea è che il Ministero per la Transizione ecologica accorpi quello dei Trasporti, finora in capo alle Infrastrutture, e la gran parte delle competenze che ha lo Sviluppo economico ha sull’ambiente. A guidarlo dovrebbe essere Enrico Giovannini, ex presidente Istat. Al suo fianco, come viceministro, potrebbe esserci Stefano Buffagni o Stefano Patuanelli (entrambi M5s). Il premier incaricato vuole un «governo delle competenze» con le persone giuste al posto giusto. Il numero dei ministeri non dovrebbe aumentare, anzi potrebbero esserci degli accorpamenti. Le più sicure sembrano essere Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale che dovrebbe andare alla Giustizia, mentre Luciana Lamorgese dovrebbe essere confermata al Viminale. Per il Ministero dell’Economia, quello più ambito e delicato, il toto-ministri vede protagonisti Marcella Panucci (ex dg Confindustria) e la professoressa Lucrezia Reichlin per le donne, Daniele Franco (dg Bankitalia) ed Ernesto Maria Ruffini (direttore Agenzia delle Entrate) per gli uomini. D’altra parte, difficilmente si farà ricorso a dirigenti della Banca d’Italia per non depotenziare l’istituzione.
LE ALTRE OPZIONI E LE “PROPOSTE” POLITICHE
La rettrice della Sapienza Antonella Polimeni potrebbe andare all’Istruzione, Università e la Ricerca nell’ottica di un ricompattamento, la giurista Luisa Torchia alla Pubblica amministrazione, mentre per gli Esteri ci sono le ipotesi Elisabetta Belloni e Marta Dassù se Luigi Di Maio non verrà confermato. Lui comunque è tra i possibili confermati, per quanto riguarda i politici, insieme a Roberto Speranza alla Salute, Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini ai Beni Culturali. I partiti comunque hanno fatto la loro lista di candidati. Ad esempio, per il Pd c’è Andrea Orlando, per Italia Viva uno tra Teresa Bellanova ed Ettore Rosato. Forza Italia ha avanzato solo il nome di Antonio Tajani per gli Affari europei, ma nella lista pervenuta sul tavolo Draghi a “firma Berlusconi” sperano in una chance Maria Stella Gelmini, Anna Maria Bernini e Renato Brunetta. Per la Lega i papabili sono Giancarlo Giorgetti, Giulia Bongiorno, Erika Stefani, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari in lizza per Agricoltura, Affari regionali o Pubblica amministrazione. Una lista troppo lunga per il poco spazio che Mario Draghi intende concedere ai partiti. Molto probabile che si proceda con il cosiddetto manuale Cencelli per viceministri e sottosegretari, dando spazio però anche a gruppi minori, centristi ed europeisti.