Nella corposa lista proscrizione Pci – un lunghissimo elenco di politici, giornalisti e società pubblicato dal (nuovo) Partito Comunista Italiano – c’è anche il direttore de IlSussidiario.net Luca Raimondi, considerato tra gli “agenti sionisti” in Italia contro cui combattere. Il suo nome compare nell’ultima delle sette categorie che compongono la lista di proscrizione su cui la società civile e tutta la politica sta esprimendo la sua indignazione: la settima categoria è la più corposa visto che include una novantina di persone circa.
L’iniziativa, promossa per sostenere la causa palestinese, in realtà nasce come risposta alla presunta campagna mediatica contro Gabriele Rubini, meglio noto come Chef Rubio, Unione Democratica Arabo Palestinese e P.CARC: il primo nelle scorse settimane è finito al centro di una bufera per alcuni attacchi verbali ai giornalisti, una vicenda ricostruita da David Puente su Open e di cui vi abbiamo parlato in un nostro articolo.
Del resto, è questo ciò che fanno i giornalisti: ricostruire i fatti e approfondirli, offrendo così al lettore uno sguardo sulla quotidianità, che nel caso dei rapporti conflittuali tra israeliani e palestinesi è ancor più complicato da descrivere. Ma è questa la sfida che ci si è dati a IlSussidiario.net sin dalla nascita, nella convinzione del valore costruttivo che voci diverse possono dare al dibattito, e che invece non può dare la contrapposizione ideologica, che limita l’informazione a disposizione dei lettori.
LISTA PROSCRIZIONE PCI CONTRO “AGENTI SIONISTI”
Nel documento del Nuovo Pci ci sono società e figure imprenditoriali, politici e intellettuali, esponenti del mondo culturale italiano e della televisione: la lista proscrizione Pci è lunga e bipartisan. L’accusa è la stessa: essere “a libro paga delle agenzie sioniste in Italia“. Un’accusa diffamatoria lanciata tramite un documento di cui non si conosce l’esecutore materiale, perché non sono presenti riferimenti sui responsabili: l’unico recapito indicato è quello di un indirizzo in Francia che però corrisponde a un ufficio postale.
Ma la sigla è ben nota alla Digos che, stando a quanto riportato da Libero, la segue da anni, intensificando da qualche tempo la sua attenzione. Infatti, si sottolinea “la natura clandestina del (nuovo)PCI” che “consente libertà d’azione nel raccogliere e divulgare” le segnalazioni pervenute. Sì, perché c’è anche un appello a segnalare “le coordinate e i riferimenti di altre redazioni di media complici, affiliati o a libro paga delle agenzie sioniste in Italia“. Per aiutarli, si spiega anche come “mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell’Ordine borghesi” e come criptare i dati.
CHI SONO I POLITICI E GIORNALISTI NEL MIRINO
Per quanto riguarda i nomi nella lista proscrizione Pci, oltre a diverse società, ci sono politici come Gabriele Albertini, Claudio Lotito, Ester Mieli e Sara Funari, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici (insieme ad altri esponenti), giornalisti come il già citato direttore de IlSussidiario.net insieme ad Alessandro Sallusti, Claudio Cerasa, Maurizio Molinari, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Nicola Porro, Augusto Minzolini, Mario Sechi e Daniele Capezzone, Paolo Mieli, Ernesto Galli Della Loggia, Ferruccio De Bortoli, Goffredo Buccini, Antonio Polito e molti altri.
Ci sono anche i giornalisti tv come Enrico Mentana, Paolo Liguori, David Parenzo, Paolo Del Debbio, Monica Maggioni e Nathania Zevi. Nella lista figura anche l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio e l’ex presidente della Tv di Stato Marcello Foa.
LA DURA CONDANNA DELLA POLITICA
Tante e durissime le reazioni che ha suscitato la lista proscrizione Pci: si registra in primis quella del presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo cui «si tratta di un grave e inaccettabile attacco alla libertà di pensiero». La comunità ebraica di Roma ritiene che sia l’ennesimo segnale «di un antisemitismo risorto» e parla non solo di violenza, ma anche di istigazione alla violenza.
La condanna al documento arriva da tutte le parti: da Italia Viva, con Maria Elena Boschi che evidenzia come quella lista evochi «i momenti più bui della storia del nostro Paese», come rimarcato anche dalla Lega che definisce il comunicato «delirante», al Pd che annuncia un’interrogazione parlamentare nel merito, mentre Francesco Filini di Fratelli d’Italia la presenterà al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, visto che, come sottolineato da La Russa, si tratta di «una preoccupante minaccia alla sicurezza delle persone coinvolte».