Era il 1983 quando un giovanissimo Toto Cutugno si presentava al 33° Festival della Canzone Italiana con il brano L’Italiano. Destinato ad un successo mondiale, il brano era stato scritto inizialmente per Adriano Celentano da Cristiano Minellono. Quando il Molleggiato rifiutò di interpretarla, la scelta ricadde su Toto Cutugno. Arrivato quinto in quell’edizione del Festival, l’Italiano ottenne però importanti riconoscimenti, come il premio nella speciale classifica Totip “Cantanti & Vincenti”. Toto Cutugno non era nuovo al palco dell’Ariston. Vi aveva già partecipato tre volte, riuscendo anche a classificarsi primo nel 1980 con il brano Solo Noi. Una piccola curiosità riguarda la sua esibizione di quell’anno. Nel Festival del playback infatti, Cutugno fu uno dei pochissimi artisti ad esibirsi dal vivo.



Con L’Italiano Toto Cutugno ottenne anche il secondo posto della critica, secondo posto che rispecchiò perfettamente anche l’andamento delle vendite del disco. A livello internazionale si rivelò invece il brano di maggior successo del Festival della Canzone Italiana del 1983. Nel testo de L’Italiano troviamo una pacata denuncia a quelli che, agli inizi degli Anni ’80, apparivano come i vizi e le virtù del Bel Paese, troppo orientato forse verso l’americanismo che lo porta ad avere “troppa America sui manifesti”, una crisi di vocazione religiosa che sembrava dilagare sempre più ed un atteggiamento sempre più disinibito verso la questione sessuale. Questa è l’interpretazione che potremmo dare a frasi come “con più donne e sempre meno suore”. Ma al di là di quella velata denuncia si legge tra le righe de L’Italiano un patriottismo enorme, un inno a quel Paese a cui, seppur pieno di difetti, si è fieri di appartenere.



“L’italiano” il testo

Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Sono un italiano
Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente
E un partigiano come presidente
Con l’autoradio sempre nella mano destra
Un canarino sopra la finestra
Buongiorno Italia con i tuoi artisti
Con troppa America sui manifesti
Con le canzoni, con amore
Con il cuore
Con più donne e sempre meno suore
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia
Buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch’io
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiero
Sono un italiano
Un italiano vero
Buongiorno Italia che non si spaventa
Con la crema da barba alla menta
Con un vestito gessato sul blu
E la moviola la domenica in TV
Buongiorno Italia col caffè ristretto
Le calze nuove nel primo cassetto
Con la bandiera in tintoria
E una Seicento giù di carrozzeria
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia
Buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch’io
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiero
Sono un italiano
Un italiano vero
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiero
Sono un italiano
Un italiano vero

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