Lite fra Vincenzo De Luca e Domenico Arcuri nel corso dell’ultima riunione andata in scena fra il Governo e le Regioni. Lo riferisce l’ANSA, secondo cui ci sarebbe stato un duro scontro tra il presidente della Regione Campania e il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria in merito alla questione vaccini, che sta tenendo l’Italia intera con il fiato sospeso, visti e considerati i gravi ritardi nelle consegne fatti registrare da Pfizer e AstraZeneca, che hanno inevitabilmente fatto slittare le date della campagna vaccinale nel nostro Paese e costretto i suoi vertici a ripianificare le date di somministrazione per fasce di popolazione e categorie.
In particolare, De Luca avrebbe rimarcato con forza come non sia soddisfatto della disomogeneità rilevata nella distribuzione delle dosi, chiedendo di riequilibrarla, sino ad alzare i toni, rimasti comunque sempre civili, nei confronti di Arcuri: “Abbiamo assistito al mercato nero dei vaccini, è tempo di smetterla con le manfrine! Arriveremo a chiedere l’invalidazione del piano di distribuzione”. Il clima è tutt’altro che disteso, insomma…
LITE FRA DE LUCA E ARCURI: ENTRO MARZO L’ITALIA AVRÀ 15 MILIONI DI DOSI
De Luca, in particolare, ha sottolineato a Domenico Arcuri come l’assegnazione dei vaccini alle regioni dovrebbe a suo parere avvenire in base al numero di abitanti, ma il commissario straordinario non avrebbe gradito tale appunto e la polemica sarebbe divampata. Superato lo screzio, Arcuri ha quindi affermato che se gli impegni di distribuzione preventivati da Pfizer e da AstraZeneca saranno rispettati, entro il mese di marzo l’Italia potrà disporre in totale di 15 milioni di dosi, che servirebbero ovviamente a vaccinare 7,5 milioni di italiani. In tal senso, però, le Regioni verranno puntualmente aggiornate, su iniziativa del ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, il quale ha proposto che il coordinamento Stato-Regioni sulla campagna di vaccinazione sia convocato in maniera permanente fino a quando le aziende fornitrici non saranno in grado di dare certezze definitive, così che Arcuri possa comunicare con regolarità le ultime novità sui vaccini, sulle loro consegne e sui colloqui intercorsi con le case farmaceutiche.