Duro scontro a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti tra Flavio Briatore e Vauro Senesi. I toni si sono infiammati quando il noto imprenditore, in collegamento, ha lanciato pesanti accuse al governo per quanto riguarda la gestione dell’emergenza coronavirus. «Questi morti non sono solo numeri. Si parlava di sfortuna, ma non ce n’è in questo caso. Il presidente del Consiglio e il ministro della Salute hanno commesso reati, a mio avviso. Prima hanno taciuto». Secondo Flavio Briatore il governo ha sottovalutato il problema coronavirus: «Se io fossi stato ministro della Salute, sarei andato a Wuhan a vedere cosa stava succedendo o mandavo qualcuno per farlo». Per Briatore c’è stata «negligenza» da parte del governo, che non sta gestendo bene l’emergenza anche dal punto di vista economico, visto che le aziende hanno bisogno di liquidità. Allora interviene Vauro, gli risponde attaccandolo: «Uno dei problemi che affligge il nostro sistema sanitario è la carenza di finanziamenti. E questo problema viene anche da chi non paga le tasse. Viene da chi compie il reato, sì signor Briatore, di evasione fiscale. Ora sventoliamo il tricolore, siamo tutti uniti, benissimo. Ma ci sono delle responsabilità pregresse e attuali. Mi stride qualcosa quando sento, e non sono fan di Conte, accuse al presidente del Consiglio di reati».
LITE FLAVIO BRIATORE – VAURO A NON È L’ARENA
È a questo punto che i toni si accendono, perché Flavio Briatore, sentendosi tirato in ballo, spiega a “Non è l’Arena” di essere stato assolto dall’accusa di evasione fiscale, mentre Vauro Senesi cita la prescrizione. «Diciamola tutta. Ma poi non ho parlato di lei, non è che ha la coda di paglia?», attacca il vignettista. «Lei non ha fatto il mio nome? Io faccio il suo. Testa di c… io non ho la coda di paglia. È sempre lui… è sempre lui. Lui e la Costamagna, sono sempre loro, dovrebbero sposarsi», la replica stizzita dell’imprenditore. «A me risulta che ben 220 industrie di armi nella zona del Bresciano siano produttive, quindi la gente va a lavorare. C’è un ricatto mai risolto tra salute e lavoro. Ora tutto il Paese è Taranto. Per dieci anni, e forse più, si è tagliato dalla sanità e il lavoro è sparito dalla politica», riflette dopo Vauro Senesi, con Flavio Briatore che lo ascolta impassibile. Poi però ha voluto precisare: «I posti di lavoro non si creano con i decreti, ci vogliono le aziende, che devono lavorare in sicurezza».
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