Accesa discussione negli studi di Oggi è un altro giorno tra Massimo Gandolfini e Imma Battaglia. Nel corso del dibattito sul terribile caso di Maria Paola Gaglione, il leader del Family Day è stato incalzato da Emiliano Fittipaldi, che ha tirato fuori una sua vecchia frase sulla omosessualità, definita una malattia nel 2015: «Io sono assolutamente del parere che nessuna persona per nessuna ragione debba essere fatta oggetto di minaccia e di violenza. Se considero l’omosessualità una malattia? L’omosessualità, come l’ha definita l’Oms, costituisce una forma di vivere la propria sessualità».
Massimo Gandolfini ha poi aggiunto: «Bisogna chiarire i termini: un conto è parlare di malattia ed un conto è parlare di disturbo. L’Icm parla di disturbo ed io intendo dire che è un disturbo tutte le volte che si crea una differenza tra la propria identità sessuata e la percezione di sé che la persona ha. Queste persone vanno ovviamente sempre e comunque rispettate. Non dico che siano tutti disturbati, ce ne sono e quelli che chiedono di essere aiutati devono essere aiutati».
Le parole di Massimo Gandolfini hanno mandato su tutte le furie Imma Battaglia, che ha replicato per tono: «Nel caso di Maria Paola c’è transfobia e lesbofobia. Il problema è questa posizione: noi siamo disturbati, quindi anormali, quindi Michele picchia la sorella e la vuole vedere morta perché non è nata anormale-disturbata e l’ha infettata Ciro. Questa è la storia di Caivano. Questo è un chiaro caso di violenza perpetrata perché Maria Paola si era infettata ed era diventata una malata, disturbata. Il pensiero che ha espresso così bene questo (Gandolfini, ndr). Io sono omosessuale e non sopporto di essere definita disturbata perché non lo sono: disturbato è lui, è molto disturbato».