Lite Siffredi-Max Felicitas in diretta radiofonica: succede ai microfoni de “La Zanzara”, contenitore di Radio 24 condotto dal giornalista Giuseppe Cruciani. Un faccia a faccia a suo modo storico, nel quale i due, portabandiera di due distinte generazioni del mondo del porno, non si sono risparmiati insulti e affermazioni pesanti come macigni. Premessa (doverosa): alla base del confronto, ci sono le parole di Rocco Siffredi, che ha recentemente sollevato alcuni dubbi in merito all’eterosessualità di Felicitas, con quest’ultimo che l’ha caldamente invitato ad “andare in pensione”. “Io non c’entro, è sempre lui che attacca me – ha asserito Max –. Non l’ho mai attaccato. E’ lui che mi dice le cose. L’unica cosa che mi è dispiaciuta è che lui mi ha dato del gay, ma dandogli una concezione negativa. Non sono stato solo io ad interpretarlo così. Basta leggere i commenti della Lgbt community. Ho detto che lui è un anziano pornoattore? Sì, è vero, e ha bisogno di fare il mio nome per rimanere attivo sui social. Secondo me il punto finale di tutto è che lui deve continuare a fare le sue cose ed io le mie. Non ho capito perché dev’esserci lo scontro. Io non voglio più sentirlo, non voglio più sentire il suo nome. Che non mi rompa più i cogli*ni”.
LITE SIFFREDI-MAX FELICITAS: “TU INCENTIVI L’USO DI COCAINA CON DIPRÈ”
Rocco Siffredi non ha esitato a replicare alle frasi del suo “collega” friulano. “Se mi ascolti solo un minuto… Innanzitutto lasciamo perdere la parte gay e parliamo in maniera veramente seria e sincera. Tu hai iniziato proprio alla ‘Zanzara’ ad attaccare me, dicendo che le tasse vanno pagate in Italia, Siffredi dovrebbe pagarle in Italia. Sei un autentico imbecille, perché io sono da 25 anni a Budapest, ho la società in Ungheria… Dovrei pagare le tasse in Italia? Tu sei stato da me a Budapest, ti ho lanciato io, non ti vergogni neanche a dire che non sei venuto da me. Poi ho visto una news in cui dici che Rocco si è permesso di mettere due ragazze insieme a 70 ragazzi. Tu vieni a fare la morale a me? Non fare il furbo”. Successivamente, il discorso di Siffredi assume una piega di grande rilevanza sociale, imperniandosi su una piaga dei giovani di oggi: “Tu e Diprè avete lanciato – tu che dici di conoscere i ragazzi giovani – le modalità per fare il porno… Cocaina, cocaina… Ci sono i filmati!”. Max Felicitas a quel punto sbotta: “Ma che c@**o dici? Io non mi sono mai drogato in vita mia. Ritirati. Hai la demenza senile, ma che c@**o stai dicendo? Non permetterti di infangare il mio nome così. Ritirati, vecchio, vecchio, vecchio, vecchio, vecchio!”. Siffredi continua: “Smettila di imitare Sgarbi…. Io ho 55 anni e purtroppo hai ragione… Sono 35 anni che faccio questo lavoro. Tu e Diprè sponsorizzate la cocaina per i ragazzi. Ci sono tutti i video. Quello che mi dispiace è che le ragazze che recluta Diprè, promettendo loro una carriera da star fino a quando non fanno la scena con lui, poi cadono nel dimenticatoio”.
LITE IN RADIO, MAX FELICITAS A ROCCO SIFFREDI: “TI RIEMPI DI VIAGRA”
La polemica prosegue poi con un’ulteriore provocazione da parte di Rocco Siffredi: “Cruciani, puoi fare una domanda anche al nostro amico pornostar a c@**o duro sempre, che quando lo chiami dice che è sempre in tiro? Io sono comunque vecchio, Max, su questo non ti posso dar torto. Ho un solo problema. Il c@**o mi tira sempre, che ci vuoi fare?”. Max Felicitas ribatte: “Per forza, con tutto il viagra che ti prendi…”. Siffredi sorride: “Questa è diffamazione? No, non è diffamazione. Te la lancio lì, Cruciani. Invita il tuo amichetto lì davanti. Si sceglie la donna da te in radio, voglio vedere se ha i cogli*ni. A me metti una vecchia di 90 anni senza denti con la dentiera e me la inc*lo e mi inc*lo pure lui. Se io volevo, potevo sputtanare questo ragazzo, ma è giovane e non mi va: ho almeno dieci ore di materiale a c@**o moscio…”. Felicitas va su tutte le furie: “Ma che c@**o vai dicendo? Vai a vederti i miei video. Vecchio. Nonno. Io voglio chiudere tutta sta bufera che ha alzato lui. Io farò la mia strada e lui continui con la sua. Non ho capito che c@**o vuole da me. Io non parlerò mai più di lui… Cosa me ne frega di Siffredi? Lui ha usato la parola gay con una connotazione negativa. E questo io non lo posso accettare”. La chiosa di Siffredi: “Ma a che c@**o ti stai attaccando? Attaccati alla f*g@, che è bella quella. Io non ho parlato di omosessualità”.