Il professor Daniele Novara, pedagogista, autore, fondatore e direttore del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, è stato intervistato da “Orizzonte Scuola”, sulle cui colonne ha sottolineato l’importanza di litigare bene per superare le crisi. In particolare, l’esperto ha precisato: “Parlo di crisi come elemento evolutivo, come situazione difficile ma che ha uno sviluppo, mentre la guerra non ha uno sviluppo e l’unico obiettivo è quello di fermarla”.



Il segreto del buon vivere risiederebbe dunque nel buon litigare, che si basa su questa convinzione di fondo: “Noi abbiamo bisogno di possedere nella complessità delle situazioni conflittuali, cioè quando gli altri improvvisamente fanno qualcosa che a noi non va bene o diventano un imprevisto, gli strumenti per poter gestire la situazione. È un processo letteralmente di alfabetizzazione, non possiamo semplicemente pensare che le persone che ci hanno disturbato torneranno buone a volerci bene, sula base di una sorta di magia, non è così, siamo noi che dobbiamo riuscire a trovare quei dispositivi per cui riusciamo a gestire la situazione. L’antidoto alla distruttività e alla violenza è saper comunicare. Non sapere insultare o denigrare, ma riuscire a comunicare per scambiarsi le versioni reciproche”.



“LITIGARE BENE PER GESTIRE LE CRISI”: IL PROFESSOR NOVARA SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE

Il professor Novara, su “Orizzonte Scuola”, mentre approfondiva il discorso del “litigare bene” ha evidenziato che i bambini hanno sofferto molto a non poter vedere il volto della maestra a causa della mascherina in questi anni pandemici: “Ho dovuto denunciare il fatto che bambini di 3 anni hanno scatti di violenza anche nei confronti dei propri genitori, un fenomeno inedito nella storia del rapporto genitori figli che è frutto di questi terribili due anni. Dobbiamo ripristinare la normalità che parte dal riconoscersi dal volto. A scuola non poter vedere il volto dei propri compagni è un impedimento”.



La rabbia nei più piccoli comporta un aumento dei problemi psicologici in età evolutiva, e, in tal senso, la scuola riveste un ruolo fondamentale: “Invito tutti gli insegnanti – ha detto Novara – a costruire la relazione, costruire il gruppo, la classe funziona se è un bel gruppo. Far funzionare la classe come gruppo è prioritario, bisogna dedicare tempo alla conoscenza reciproca. Se noi come insegnanti, come adulti, creiamo queste occasioni, queste esperienze, aiutiamo a crea un patrimonio socio-relazionale che resta per tutto l’anno scolastico. Se abbiamo una classe che interagisce, che comunica, che sta bene, dove i ragazzi corrono con entusiasmo per andare a scuola, vuol dire che abbiamo trovato il giusto approccio”. E non c’è nemmeno bisogno di litigare bene.