E’ curioso constatare come la carriera di Little Richard si sia consumata con una raffica di grandi successi che risalgono praticamente fino a sessant’anni fa, per poi di fatto interrompersi ad alti livelli. Dal 1955 al 1959 sono arrivati in fila tutti i grandi classici del rock’n’roll dell’artista, ripresi praticamente da chiunque nei decenni successivi: Tutti Frutti, Long Tall Sally, Lucille, Good Golly Miss Molly e via dicendo. Forse è stata l’evoluzione del rock’n’roll a non permettere a Little Richard una presenza più longeva nelle hit parade, che in un certo senso non sono però mai state abbandonate dai suoi successi di 6 decenni fa. Un qualcosa che nemmeno il ragazzo scatenato da Macon, in Georgia, avrebbe potuto immaginare e che l’ha accompagnato fino ad 87 anni. (agg. di Fabio Belli)



LITTLE RICHARD, MORTO A 87 ANNI “L’ORIGINALE”

È morto Little Richard, all’anagrafe Richard Wayne Penniman. Non sono però note le cause del decesso, che è stato annunciato da Rolling Stone citando il comunicato di Danny Penniman, figlio del musicista di “Tutti frutti”. Si è spento dunque all’età di 87 anni uno dei padri fondatori del rock’n’roll. Little Richard conquistò il successo col suo stile travolgente al piano e il suo look trasgressivo in un’America conservatrice come quale era negli anni Cinquanta. Tante le hit storiche: Lucille, Long Tal Sally, Good Golly Miss Molly. Con Jerry Lee Lewis era rimasto l’ultimo padre fondatore del rock’n’roll vivo. Con la sua morte si chiude quasi definitivamente una pagina musicale e di costume del Novecento. Little Richard amava farsi chiamare “The original King of rock and roll”, non riconoscendo quindi Elvis Presley e il suo “reame bianco”. Il suo sound ritmato e veloce si univa ad una interpretazione vocale innovativa. Per i tempi era oltraggioso.



LITTLE RICHARD, MORTO A 87 ANNI IL “PADRE” DEL ROCK’N’ROLL

Little Richard ha attraverso la seconda metà del Novecento tra crisi religiose, ritiri e ritorni, senza però smettere di influenzare generazioni di musicisti con i suoi successi. Era l’idolo di James Brown, il quale spiegava che Little Richard era stato il primo a mischiare funk e rock’n’roll negli anni Cinquanta. Invece per Otis Redding era il padrino del soul. Ray Charles lo considerava l’uomo che aveva dato inizio ad un genere musicale che gettava le basi per molto di quello che è arrivato dopo. Bob Diddley lo definitiva un genio dello show business unico nel suo genere. Ma Little Richard era idolatrato pure da Paul McCartney e Mick Jagger. Bob Dylan dichiarò che sognava di entrare nel suo gruppo, mentre Jimi Hendrix spiegava di voler riuscire a fare con la sua chitarra quello che Little Richard era in grado di fare con la sua voce. Un pioniere che ha scritto un pezzo di storia della musica indelebile.