Nonostante la rivolta della brigata Wagner abbia evidenziato la debolezza di Vladimir Putin, gli Stati baltici continuano a temere un’invasione della Russia. Infatti, la Lituania continua a chiedere alla Germania di posizionare più soldati sul fianco orientale. Da Berlino la risposta è stata affermativa, ma alle parole non sono seguiti i fatti, motivo per il quale ora la Lituania si rivolge alla Polonia. La conferma arriva dal capo di Stato lituano Gitanas Nauseda: «Insieme al presidente polacco Andrzej Duda, abbiamo avviato un dialogo sul piano di esercitazioni con le forze armate polacche nel nostro Paese, compresa la difesa del “corridoio di Suwalki».
Nel gergo della Nato, il Suwalki Gap è la striscia di terra tra la Bielorussia e l’exclave russa di Kaliningrad, considerata un punto debole. Infatti, il timore è che, in caso di invasione-guerra, l’esercito russo possa tagliare fuori gli Stati baltici dal resto della Nato tramite questo corridoio in tempi relativamente brevi. Il discorso di Nauseda è stato preceduto da un’intervista all’emittente lituana TV3, ai cui microfoni ha rivelato di aver avuto una conversazione telefonica con il suo omologo polacco. Secondo Nauseda, Duda gli avrebbe fatto «un’offerta molto interessante».
LITUANIA TRATTA CON POLONIA: GERMANIA ESTROMESSA?
Potrebbe trattarsi di un distaccamento di soldati polacchi a rotazione o permanente, ha aggiunto Nauseda. La Polonia, dal canto suo, rivendica un ruolo di primo piano tra i Paesi partner dell’Europa centro-orientale e sta armando il suo esercito come nessun altro Paese della Nato: quest’anno la spesa militare è del 4 per cento, l’anno prossimo salirà al 5 per cento. Inoltre, Varsavia sembra essere in grado e anche disposta a intensificare le esercitazioni con la Lituania e a inviare diverse migliaia di soldati nel Paese vicino. Stando a quanto riportato da Welt, è ipotizzabile che la Polonia estrometta la Germania dalla Lituania nel medio termine o che il governo lituano perda interesse a una più profonda cooperazione di sicurezza con la Germania.
In tal caso, la principale potenza europea, la Germania, che ha promesso di proteggere il fianco orientale della Nato, ne uscirebbe indebolita. L’esercito tedesco ha una forza di 1.500 soldati in Lituania. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la Lituania ha chiesto di aumentare le truppe a 3.000-5.000 soldati. Se prima i soldati in Ucraina avrebbero dovuto fungere da “filo spinato” in caso di attacco, in attesa di una risposta della Nato, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, gli scenari sono cambiati: i lituani non vogliono neppure correre il rischio che i russi li invadano. Per essere in grado di dissuadere Mosca in modo concreto, ritengono che servano più unità e attrezzature pesanti in Lituania.
L’INCOGNITA BIELORUSSIA E LA CONTROMOSSA
Tra Lituania e Germania si inserisce, dunque, la Polonia, la cui offerta potrebbe mettere pressione a Berlino. «Resta da vedere se l’impegno della Polonia sarà bilaterale o si svolgerà nell’ambito della Nato», osserva l’esperto Swierczynski a Welt. Inoltre, suggerisce di tener conto del cambiamento di ruolo della Bielorussia con lo scoppio della guerra in Ucraina. «Il Paese è chiaramente un elemento della ‘macchina neo-imperiale’ di Putin». Infatti, nelle manovre russe Zapad degli ultimi anni, le città polacche di Bialystok e Varsavia erano potenziali primi obiettivi in territorio Nati. Pertanto, l’arrivo di soldati polacchi in Lituania avrebbe un effetto deterrente in tal senso. Potrebbero minacciare di colpire direttamente la Bielorussia. Di sicuro, tutte queste valutazioni dimostrano, secondo il giornale tedesco, che anche gli Stati europei centro-orientali, che si sentono direttamente minacciati dalla Russia e che negli anni hanno avvertito la Germania di non dipendere da Mosca, sono pronti ora a organizzare la loro sicurezza senza la Germania come principale potenza europea.