Live non è la D’Urso verso la chiusura anticipata? È delle ultime ore l’indiscrezione che vorrebbe il noto programma domenicale condotto da Barbara D’Urso verso una conclusione precoce rispetto al previsto. Il motivo? Stando a quanto riportato da Dagospia, a portare Mediaset a questa decisione sarebbe stato un calo di ascolti della trasmissione.
“La notizia della chiusura di Live – Non è la D’Urso è stata comunicata dal Comitato Esecutivo di Mediaset (in cui ci sono Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri) a Mauro Crippa. – fa sapere la fonte – La trasmissione, che era stata rimpolpata – sul lato politico – dal lavoro dietro le quinte di Emanuela Fiorentino, vicedirettore di Videonews, Siria Magri moglie di Giovanni Toti e di Francesca Fagnani compagna di Enrico Mentana, era nel mirino per gli ascolti spompi”.
Live della D’Urso chiude per bassi ascolti? Parla Francesco Fredella
“Ascolti spompi”, questa, dunque, la motivazione della chiusura anticipata di Live non è la D’Urso secondo Dagospia. Ben diversa è però la versione che viene data dal giornalista Francesco Fredella su Affaritaliani.it. Non ci sarebbe un calo di ascolti alla base della chiusura anticipata del programma della D’Urso, anzi, la verità sarebbe ben altra. Ecco quanto si legge: “Live non è la d’Urso, il talk show della domenica sera di Canale5, non chiude per calo di ascolti. In Rete, una parte dei complottisti, attacca Carmelita dopo che il Biscione decide di anticipare l’ultima puntata al 28 marzo. Una decisione che sarebbe in linea con la logica del risparmio aziendale. Nulla di tanto strano.” Live, dunque, lascia il posto a “Scherzi a parte” di Paolo Bonolis per una questione di budget, “i dirigenti di Canale 5 vorrebbero dare una boccata d’ossigeno alle “economie” della Rete. Tutto qui.”, conclude Fredella.